Dopo un confronto di oltre un anno di lavoro, articolato in 12 tavoli tecnici, il testo del nuovo codice della nautica ha ricevuto un giudizio positivo da parte di Ucina Confindustria Nautica.
Ucina, unica associazione nazionale di categoria accreditata a tutti i 12 tavoli, ha chiesto però delle integrazioni al testo approvato dal Consiglio dei ministri, per dare sufficienti risposte al settore e ai diportisti e rendere la bandiera italiana nuovamente competitiva rispetto ai sistemi inglesi, francesi, maltesi e spagnoli.
«Non possiamo permetterci di sprecare un’occasione come la riforma del nostro testo unico – commenta Carla Demaria, presidente di Ucina Confindustria Nautica – dobbiamo quindi operare in linea con la legge di delega al governo, che richiede una burocrazia snella e al servizio delle imprese, dell’utenza e del Paese. Ringraziamo il Ministero e tutte le associazioni che hanno collaborato: Assilea, Confarca, Ens, Unasca, Federvela, Assonat, Assomarinas, Assonautica italiana, per il grande lavoro svolto fin qui. Al ministro Delrio che giovedì 21 settembre sarà a inaugurare il 57mo Salone Nautico Internazionale di Genova e ai suoi uffici, abbiamo anticipato le richieste di Ucina che sono assolutamente necessarie per completare questo percorso».
Le richieste di integrazione di Ucina Confindustria Nautica, anticipate al ministro Delrio sono: inserimento nel codice del registro telematico delle unità e dello Sportello telematico del diportista (Sted); semplificazioni per le navi iscritte al Registro Internazionale; riconoscimento delle attività commerciali di traino e assistenza all’ormeggio; semplificazioni inerenti il titolo abilitativo per la conduzione delle unità in targa prova da parte dei cantieri; adeguamento alla direttiva 2013/53/UE, al fine di rendere effettiva la tutela sul mercato contro la contraffazione del marchio CE, fondamentale per la tutela dei costruttori europei e degli utenti; un titolo professionale del diporto maggiormente semplificato.
UCINA Confindustria Nautica