Se ne parla meno, ma non sono state del tutto risolte le problematiche delle liste d’attesa in Liguria, almeno a giudicare dall’ultimo monitoraggio risalente a maggio 2017 e disponibile sul sito della Regione.
Se per le urgenze, per fortuna, tutte le strutture rispettano gli obblighi (il tempo di attesa deve essere entro le 72 ore), diverse prestazioni registrano ritardi nei tempi di priorità breve (entro 10 giorni) e differita (entro 60 giorni).
In questo articolo prendiamo in considerazione solo la diagnostica (ecografia, tac, risonanza magnetica eccetera) e chi sfora il tempo di attesa in oltre il 25% delle prestazioni. Rinviamo a successivi approfondimenti, l’analisi sulle visite specialistiche, anche perché sono ancora le note più dolenti.
Quello che emerge, prendendo in cosiderazione solo maggio, è che c’è un grosso problema nell’Asl 5, probabilmente a causa delle carenze a cui la costruzione del nuovo ospedale dovrebbe sopperire ma non solo. Rispetto allo stesso periodo del 2016 però è evidente un peggioramento, come si evince dai documenti che alleghiamo in fondo all’articolo. non è un caso che Raffaella Paita e Juri Michelucci, consiglieri regionali del Pd abbiano puntato il dito contro la gestione dell’Azienda. Nell’Asl 2 e nell’Asl 3 invece non si sono registrati ritardi superiori al 25% dei casi di una specifica priorità.
Per esempio sull’Esofagogastroduodenoscopia l’Asl 5 ha sforato oltre i 60 giorni per la priorità differita nel 26% dei casi. Addirittura, sempre l’Asl 5 sulla colonscopia non ha rispettato i 60 giorni addirittura nel 61% delle prestazioni. Sulla tomografia computerizzata del capo sono due le Asl a non rispettare la priorità breve (entro 10 giorni): l’Asl 1 imperiese, nel 60% dei casi (su 5 prestazioni 3 erano fuori tempo massimo) e ancora l’Asl 5 spezzina (43%).
Per la mammografia l’Asl 1 non rispetta la priorità breve nel 75% dei casi (anche in questo caso si tratta di piccole cifre, 3 su 4, ma forse per questo stupisce ancora di più il ritardo nel 75% dei casi), l’Asl 4 nel 50% (una su due), l’Asl 5 nel 64% (32 su 50), l’Evangelico nel 50% (uno su due) dei casi. L’Asl 5 difetta anche per la priorità differita: 54% oltre i 60 giorni.
La tomografia computerizzata del torace vede ancora la Asl 5 in crisi: 50% sulla priorità breve (40 prestazioni), 35% sulla differita (36 prestazioni). Asl 5 in difficoltà anche per la tomografia computerizzata dell’addome: 59% di tempi non rispettati sulla priorità breve e 31% su quella differita. Non va meglio sulla diagnostica ecografica del capo e del collo: 71% di prestazioni oltre i 10 giorni pur essendo classificate come priorità breve per l’Asl 5.
Addirittura l’ecocolordopplergrafia cardiaca vede l’Asl 5 fanalino di coda nella priorità breve con ben l’83% di prestazioni oltre i 10 giorni (99 su 119). Il Gaslini non ha rispettato i tempi nel 37% dei casi per la priorità differita.
Percentuale altissima di ritardi, sempre per l’Asl 5 nell’eco(color)doppler dei tronchi sovraortici: su 107 prestazioni con priorità breve, solo 7 sono svolte in tempo, il 93% no. Ritardi nel 48% dei casi anche nella priorità differita.
Per l’ecografia della mammella in una prestazione su due dell’Asl 1 imperiese non ha rispettato la priorità breve, l’Asl 5 nel 30% dei casi (24 su 81).
Il record di prestazioni non svolte nelle tempistiche richieste è dell’Asl 5 sull’eco(color)dopplergrafia degli arti superiori o inferiori o distrettuale: il 95% delle prestazioni sfora i 10 giorni richiesti dalla priorità breve.
Sull’ecografia ostetrica l’unica a essere in difetto è l’Asl 1: il 35% avviene oltre i 60 giorni. Anche sull’ecografia dell’addome l’Asl 1 riesce a sforare pur avendo poche prestazioni da eseguire: 2 su 4 non rispettano la priorità breve, mentre l’Asl 5, non riesce nell’82% delle prestazioni sempre sulla stessa priorità (245 su 299).
Il capitolo risonanza magnetica non risparmia note dolenti: Asl 5 non rispetta i tempi di priorità breve nel 64% dei casi su quella della colonna vertebrale, il galliera nel 36%, il San Martino ne ha 29 (pari al 34%) non calcolabili. Per quanto riguarda la risonanza dell’addome e scavo pelvico sforano l’Asl 2 e il Galliera sulla priorità breve (rispettivamente 36 e 40%) e Asl 5 su quella differita (42%). La risonanza del cervello e del tronco encefalico vede indietro l’Asl 5 per la priorità breve (37% dei casi) e differita (65% dei casi) e il Galliera per quella differita (il 40% di 5 casi). La risonanza magnetica del rachide e speco vertebrale registra uno sforamento ancora una volta dell’Asl 5: il 73% delle prestazioni in priorità breve è svolto oltre i 10 giorni attesi.
Statistiche liste d’attesa maggio 2016; Statistiche liste d’attesa maggio 2017