I sindacati dei trasporti prendono posizione dopo l’ennesimo incidente avvenuto sulle autostrade liguri: Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, si legge in una nota congiunta “sono anni che insistono sulla necessità di effettuare una White List, congiuntamente con gli organi di controllo: ministero dei Trasporti, ministero del lavoro e polizia stradale, nella quale inserire tutte le aziende virtuose che hanno una regolamentazione dei tempi di guida e di riposo dei propri autisti e che hanno regolarmente formato i propri dipendenti”.
I 493 controlli effettuati dagli organi preposti hanno evidenziato che, in molti casi, gli autisti non stavano rispettando i tempi di guida e di riposo. Per i sindacati è un dato irrilevante, poiché solo sul territorio genovese circolano circa 2 mila mezzi pesanti al giorno, quindi di più in tutta la Liguria.
“Purtroppo la continua corsa ai ribassi, adottata dai committenti sul prezzo del trasporto, fa si che le aziende pressino gli autisti a non rispettare le regole, adottando le classiche minacce che “se non gli va bene” hanno la coda di gente che cerca lavoro – scrivono i sindacati – e con l’avvento delle somministrazioni estere e/o i distacchi transanazionali degli ultimi anni, il fenomeno è ancora più accentuato e molto più pericoloso, perché questi camionisti non hanno diritti né tutele nei confronti dei propri datori di lavoro. Questi autisti possono essere sostituiti, in qualsiasi momento, con altri camionisti che le agenzie estere sono pronte ad inviare, non appena le aziende di autotrasporto dicono questo non mi va bene”.
Le segreterie Liguri sono disponibili a istituire un tavolo permanente sull’autotrasporto, assieme a Prefettura, Regione Liguria, Comune di Genova, Polizia Stradale, ministero del Lavoro per effettuare una black list nella quale inserire le aziende non virtuose, cercando di coinvolgere anche le regioni limitrofe nelle quali moltissime aziende hanno le loro sedi.
Anche Trasportounito interviene con una nota: “Non è corretto criminalizzare l’autotrasporto. Chiediamo una verifica delle reali cause dei gravi sinistri accaduti. Si potrebbe scoprire che il camionista è la vittima di violazioni al codice della strada commesse da conducenti di autovetture distratti al cellulare, oppure di infrastrutture inadeguate che per lunghi tratti autostradali corrono solo su due corsie troppo strette per i veicoli pesanti, in gallerie fuori norma”.
Lo sostiene Giuseppe Tagnochetti, coordinatore ligure di Trasportounito: «Tuttavia è evidente che il problema dell’irregolarità deve essere affrontato prendendo atto, come da noi denunciato anni fa in un dossier presentato alle istituzioni, che è conseguente all’incertezza normativa del mercato italiano dell’Autotrasporto. Dopo il clamoroso blackout causato sulle autostrade liguri dagli incidenti di mezzi pesanti, diventano evidenti a tutti le precise responsabilità anche istituzionali nel mancato intervento sui fattori ormai cronici del trasporto merci su gomma».
Secondo Tagnochetti, sono tre le macro questioni da affrontare con poche regole chiare e controllabili: la concorrenza sleale di vettori esteri che fanno dumping tariffario; gli autisti affittati da agenzie estere, costretti a infrangere le regole di guida e di riposo e a vivere da schiavi; la crisi finanziaria delle imprese italiane, dovuta in particolare da incassi ritardati anche di 6 mesi e pagamento dei costi (gasolio, autostrade, assicurazioni, conducenti) immediati.
Per Tagnochetti il prossimo governo dovrà cancellare una giungla di norme impraticabili e affrontare la destrutturazione in atto fornendo garanzie alle imprese che vogliono competere in un regolare mercato dei trasporti su gomma, che garantisce l’80% della consegna delle merci.