Nella gestione ed erogazione dei fondi del Psr la Liguria è in fondo alla classifica per Regioni, secondo quanto denuncia la Confederazione italiana agricoltori ligure.
“I dati di giugno 2017 – si legge in una nota stampa della Cia – confermano il ritardo nella spesa del Psr. Infatti è stato erogato appena il 2.66 % delle risorse. Peggio della Liguria solo il Friuli. A rischio c’è la restituzione di oltre 19 milioni di euro se non vengono spesi entro il 2018”.
“Siamo la Regione messa peggio – commenta Aldo Alberto, presidente della Cia Liguria – nella capacità di spesa sulle misure del Psr, nonostante i ricorrenti comunicati dove si annunciano occasioni di finanziamento che puntualmente non si concretizzano. A oggi non è arrivato neppure un nulla osta delle domande di investimento presentate oltre un anno fa! Se questi sono i tempi,il rischio di non utilizzare risorse è molto concreto. Abbiamo riscontrato limiti e difficoltà nella applicazione del piano dovuti a carenze nella scrittura dello stesso, assolutamente normali, non è questo il problema. Ma stupisce come, nonostante le sollecitazioni, non vi sia alcuna iniziativa da parte dell’assessore regionale all’Agricoltura, StefanoMai, per promuovere le modifiche che tutti sappiamo necessarie. Abbiamo noi stessi denunciato la situazione di assoluta non funzionalità di Agea, ma non è accettabile che venga addebitata tutta la responsabilità all’agenzia delle erogazioni in agricoltura. La situazione è sempre più insostenibile, altre Regioni, nelle stesse condizioni, hanno dimostrato di avere una marcia in più”.
Alberto ricorda che “è di questi giorni la notizia relativa alla Regione Campania che a febbraio ha visto approvate importanti modifiche al Psr, rimuovendo alcune delle problematiche che costituiscono un limite nella gestione delle pratiche, in sintesi: una più agevole gestione degli investimenti per gli impianti di irrigazione connessi agli investimenti produttivi (impianti arborei e serre) incluse opere di regimentazione delle acque (escluso il drenaggio) e di recupero e riuso della risorsa idrica. Sono rese ammissibili le spese connesse alla commercializzazione dei prodotti aziendali anche in strutture extra aziendali siano esse fisse o mobili. Infine sono state attivate importanti semplificazioni delle domande di sostegno per quanto attiene l’acquisto di attrezzature e le spese generali. Infatti, con l’introduzione dello strumento dei costi massimi di riferimento, non vengono più richiesti i tre preventivi per ogni bene o servizio da acquistare”.
“Niente di eccezionale – commenta il presidente della Cia ligure – ma modifiche importanti che consentiranno di operare più agevolmente, liberando le imprese e gli uffici regionali da adempimenti che generano burocrazia inutile. Crediamo che l’assessore Mai debba assumere la revisione e la correzione del Psr come obiettivo strategico entro la fine di questo anno con un lavoro nel merito dei problemi, in collaborazione con la sua struttura che merita il sostegno politico adeguato per poter determinare gli indispensabili aggiustamenti. Solo in questo modo sarà possibile avere uno strumento corretto entro la prossima primavera. Ogni giorno trascorso senza affrontare il problema farà crescere la possibilità di perdere risorse ed occasioni per l’agricoltura e per l’economia della Liguria, condizione non più sostenibile dal settore. Le scuse sono esaurite così come la pazienza delle imprese liguri, rese meno competitive dall’assenza di scelte politiche adeguate”.