Un progetto alternativo al Blue Print di Renzo Piano è uno dei temi qualificanti del progetto che Luca Pirondini, candidato sindaco di Genova per M5S, ha presentato questa mattina alla stampa in piazzetta Pollaiuoli, davanti al point del partito, alla presenza del sindaco di Livorno Filippo Nogarin.
Elaborato dall’architetto Giovanni Spalla, responsabile del progetto di recupero di Palazzo Ducale, l’”anti Blue Print” prevede non il tombamento del porticciolo Duca degli Abruzzi ma la sua trasformazione in centro di un nuovo quartiere dedicato alla nautica. «Genova – ha precisato Spalla – deve diventare un polo della nautica, in grado di fornire attività di riparazione agli yacht fino a 24 metri. In generale, le riparazioni navali vanno potenziate e messe in sicurezza, noi difendiamo il lavoro ma non accettiamo che inquini la città». Il progetto di Spalla prevede il recupero, anche a lungo termine, delle mura cittadine, per cui «non accettiamo che si costruiscano residenze contro le mura», tendendo come principi guida che «non ci sono soluzioni fisse, per ogni problema sono possibili diverse alterantive, e i cittadini hanno il diritto di sapere quanto costano le singole soluzioni in termini sia economici sia anche sociali».

Il programma, ha detto Pirondini « è nato dall’ascolto costante dei cittadini, è stato elaborato dai gruppi di lavoro degli attivisti e poi trasformato in punti programmatici da un gruppo di esperti». Tra gli esperti, oltre a Spalla, il docente universitario Renzo Rosso e l’ex presidente del Comitato Cep Carlo Besana. Al primo punto, la lotta contro “le infiltrazioni mafiose”, la lotta all’abusivismo, alla criminalità, all’illegalità, alle slot machine. Sono previsti, tra l’altro, sgravi fiscali per le piccole imprese, l’abolizione di Equitalia, la difesa del commercio di prossimità, lo “stop alla cementificazione selvaggia in zone rosse e a rischio”, il trasferimento della facoltà di Ingegneria all’Hennebique e non agli Erzelli, la realizzazione di un parco fluviale nel Bisagno.
Tutto parte, comunque, dalla revisione della macchina comunale. «Il nostro bilancio dovrà trasparente e ogni capitolo di spesa sarà verificabile online con linguaggio chiaro. Un bilancio alla portata di tutti per capire come vengono utilizzati e investiti i soldi dei contribuenti, i soldi di tutti. Prima di nominare i dirigenti di aziende ed enti pubblici coinvolgeremo i genovesi con la pubblicazione online dei rispettivi curricula. Avvieremo un piano digitale che prevede anche un programma di alfabetizzazione digitale a livello Municipale e di sostegno a chi usa poco o male internet. Le procedure per l’assegnazione di appalti saranno anticipate da audit che consentiranno poi di tracciare i procedimenti di assegnazione».
La gestione virtuosa dei rifiuti «in modo che ognuno possa pagare in base all’effettivo consumo è un passo fondamentale per questa città, a cominciare dall’uso degli eco compattatori. Sulla sanità avvieremo un processo partecipato per identificare l’area più idonea all’Ospedale del Ponente. Punteremo sulla pedonalizzazione del lungomare tra Lanterna a Puntavagno e alla realizzazione di una vera pista ciclabile. Il turismo è per noi un elemento imprescindibile, anche con l’applicazione ‘Genova in tasca’ che permette a turisti e residenti di scoprire i tesori storici, culturali ed enogastronomici di Genova. Turismo e cultura rappresentano una miniera per l’occupazione: rilancio del Teatro Verzura a Nervi, il concorso dedicato a Paganini e il Columbus Day, uno Sportello unico, la mappatura delle associazioni culturali e di volontariato per metterle in rete».
Per quanto riguarda l’esito delle elezioni ormai imminenti e le indicazioni provenienti dai sondaggi, «non consideriano i sondaggi – ha detto Pirondini – né quando sono positivi né quando sono negativi, anche se notiamo che quelli favorevoli a noi stanno diventando sempre più numerosi».