«Il 40% dei nostri utenti riesce ad avere una vita indipendente». Basta solo questa frase di Aldo Moretti, direttore scientifico della Fondazione Cepim, per capire l’importanza di questa realtà, nata dall’omonima associazione nel 2013 e che venerdì 19 maggio dalle 15 e sabato 20 dalle 12.30, dà vita a un open day della nuova sede in via Cairoli 11 a Genova. (segue dopo il video)
Valorizzare al massimo le potenzialità di ragazzi (non solo down, ma anche chi soffre di disabilità intellettive o di malattie rare) che si apprestano a entrare nella vita adulta, cercando di formarli in vista di un’occupazione e di un progetto di vita indipendente è l’obiettivo della Fondazione, che nella sede di via Volta continuerà ad occuparsi di neonati, bambini e adolescenti.
«Vorremmo evitare che, una volta adulti, vadano in un istituto – rimarca Moretti – anche perché il costo è notevolmente più alto, ben 57 mila euro all’anno, mentre un percorso verso l’indipendenza costa al massimo 10 mila euro». (segue dopo la gallery)
In via Cairoli 14 c’è anche un appartamento didattico (che invidiamo un po’) per sei mesi di prova, per capire cosa bisogna fare quando si va a vivere da soli. Si aggiunge a Villa Margherita (in via Pierino Negrotto Cambiaso 16), un edificio che viene utilizzato per lo step successivo, un progetto di vita indipendente e ad altri due appartamenti. I progetti sono finanziati grazie a contributi della Fondazione (che è composta dalle famiglie dei ragazzi) e da fondi statali per il “dopo di noi”. La parte di via Volta invece ha il finanziamento del servizio sanitario nazionale.
C’è un però: «Abbiamo un’esperienza notevole dal 1975 – spiega Moretti – la Regione spinge per una riduzione delle tariffe per aumentare il numero di persone servite, ma così si dimentica la qualità del servizio e il rischio è quello di diminuire l’efficacia dei nostri percorsi. Oggi abbiamo un rapporto di 1 a 3, la Regione vorrebbe arrivare a 1 a 8».
Venerdì 19 maggio dalle 15 e sabato 20 dalle 12.30, open day della nuova sede. I dettagli qui.
Il centro diurno ospita una serie di attività per coltivare le potenzialità dei singoli e accompagnarli ad affrontare la vita adulta: dai laboratori artistici alla musicoterapia, passando per l’acquisizione di una maggiore consapevolezza nell’uso del corpo e l’integrazione lavorativa. Sono circa 50 i frequentatori del centro, ma la Fondazione segue anche altre 30 persone tra i progetti di vita indipendente, oltre che i percorsi lavorativi e, se si aggiungono i bambini, si arriva al numero di 300.