È stato valutato come miglior progetto di Servizio Civile Nazionale “Apri la porta alla Protezione Civile-Resilienza a casa tua” tra quelli inseriti nella graduatoria 2016 per la Regione Liguria.
Si tratta di un’iniziativa del Comune di Genova, rivolta ai circa 1300 nuclei familiari presenti nei circa 2800 edifici della fascia A di inondabilità della città (il 10% della popolazione di tutto il Comune).
I volontari del Servizio civile contribuiranno a migliorare il grado di sicurezza degli abitanti attraverso una maggiore informazione e comunicazione sulla cultura di protezione civile, in modo da limitare i danni alle persone in caso di evento alluvionale.
Dopo una specifica formazione, i ragazzi opereranno per raggiungere gli obiettivi principali del progetto: censire il numero totale delle unità immobiliari abitative a rischio alluvionale più elevato; sensibilizzare e informare la popolazione residente, anche di lingua straniera, sui temi e sui rischi di Protezione Civile, in particolare su quelli dovuti a eventi meteo-idrologici intensi, utilizzando anche, per i cittadini stranieri, un opuscolo tradotto in diverse lingue (rumeno, albanese, arabo, spagnolo, inglese, francese, dari) con la collaborazione della Facoltà di Lingue dell’Università di Genova; realizzare una banca dati degli amministratori condominiali di tutti gli edifici residenziali compresi all’interno della fascia esondabile A, per raggiungere attraverso la loro collaborazione anche quei residenti che, per motivi contingenti, per diffidenza o per motivi di sicurezza, non sono inizialmente disponibili agli incontri “porta a porta”; implementare il sistema di chiamata vocale informativa con l’elenco completo dei numeri telefonici delle persone residenti, per poter fornire aggiornamenti sui livelli di allerta, sugli immediati comportamenti di auto-protezione e, laddove possibile, predisporre interventi di assistenza da parte delle strutture operative di Protezione Civile; elaborare la mappatura digitale della classe di rischio in base al tipo di vulnerabilità delle abitazioni (classificata in strutturale sostenibile in presenza di piani superiori o vie di fuga, strutturale non sostenibile in assenza di queste caratteristiche, personale in presenza di criticità individuale che impedisce di provvedere all’auto-protezione), in modo da poter successivamente elaborare opportune azioni e interventi da parte di tutto il sistema di Protezione civile.
Il progetto è la prosecuzione del percorso già avviato in una fase precedente del progetto, svolto lo scorso anno, che ha individuato circa 700 edifici con unità immobiliari posti ai piani terreni, seminterrati e/o ammezzati, esposte in caso di evento alluvionale a un rischio molto grave.