Una convenzione tra l’ospedale San Martino e la Fondazione italiana sclerosi multipla per realizzare il “Centro di ricerca di risonanza magnetica sulla sclerosi multipla e patologie similari”. Il Centro, ospitato proprio dal San Martino, sarà dotato di un tomografo a risonanza magnetica di fascia alta 3 tesla, acquistato dalla Fism, a disposizione dei gruppi di ricerca degli enti fondatori.
Questa collaborazione, nata per fare ricerca scientifica sulla sclerosi multipla, coinvolge anche il Dinogmi (Dipartimento di neuroscienze, riabilitazione, oftalmologia, genetica e scienze materno-infantili) dell’Università di Genova.
Nel capoluogo ligure c’è la sede nazionale dell’Aism, l’Associazione italiana sclerosi multipla, oltre che della Fism.
Il presidente Fism Mario Alberto Battaglia sottolinea l’impegno della Fondazione e dell’Associazione nel contribuire a realizzare reti di eccellenza: «Ancora una volta Genova con questo accordo è protagonista della ricerca sulla sclerosi multipla a livello nazionale e internazionale. Negli ultimi anni si è intensificato il nostro impegno nella promozione di reti di eccellenza, nella creazione e finanziamento di infrastrutture di ricerca come i centri di risonanza magnetica, nella promozione e finanziamento di iniziative di Data sharing quale ad esempio il Networking italiano di neuroimaging per l’ottimizzazione dell’utilizzo di tecniche avanzate di risonanza magnetica, network di cui il Centro di ricerca genovese farà parte».
Il San Martino sarà all’avanguardia a livello nazionale e internazionale, grazie all’installazione di una risonanza magnetica altamente innovativa, l’unica in Italia. «Questo accordo – aggiunge l’assessore regionale alla Salute Sonia Viale – rafforza la collaborazione fra i tre enti firmatari, evidenziando l’importanza dell’integrazione tra le tre anime di questo ospedale: l’assistenza, la didattica e la ricerca, quest’ultima assolutamente essenziale per garantire migliori cure, e quindi una migliore qualità della vita, ai pazienti affetti da questa patologia, degenerativa e invalidante. Questo importante risultato si aggiunge a un altro traguardo ormai vicino per il San Martino ovvero il riconoscimento del carattere scientifico in Neuroscienze che ci auguriamo possa avvenire entro l’anno».
«La firma di questa convenzione – specifica Giovanni Ucci, direttore generale del San Martino – rappresenta un momento importante del rapporto tra il terzo settore e le strutture ospedaliere di carattere pubblico, in funzione dello sviluppo della ricerca bio-medica e delle applicazioni cliniche che richiedono un magnete così potente. L’acquisizione di uno strumento così sofisticato ci permette di fare un passo avanti in previsione dell’ottenimento della seconda specialità in materia di neuroscienze, certificazione che aiuterà sia noi sia Aism nella battaglia contro la sclerosi multipla».
Per Paolo Comanducci, rettore dell’Università di Genova, «la Convezione prosegue quanto già è stato fatto lo scorso anno fra l’Università e l’Associazione a livello di finanziamento di progetti di eccellenza per contribuire alla cura, al miglioramento dei servizi e della qualità della vita delle persone con sclerosi multipla. L’alto livello scientifico del gruppo di ricerca in neuroscienze dell’Università di Genova, coordinato dal professore Gianluigi Mancardi, ha determinato la scelta di della Fondazione italiana sclerosi multipla di finanziare l’acquisizione di un’apparecchiatura radiologica d’avanguardia, che permetterà ulteriori sviluppi nelle indagini volte allo studio delle malattie degenerative».
La ricerca di eccellenza sulla sclerosi multipla a Genova parte dagli inizi degli anni Novanta e si è intensificata sempre di più, come ricorda Mancardi: «Nel 2002 nasce il Centro di risonanza magnetica con la collaborazione dell’Università di Genova. Da quel momento con il gruppo di ricerca genovese tanti passi sono stati fatti sia sulla ricerca a livello nazionale sia internazionale. Le nostre ricerche hanno aperto nuove prospettive nel campo della sclerosi multipla, non solo per la comprensione dei fenomeni biologici alla base della rigenerazione cellulare, ma anche per lo studio di strategie di riparazione tissutale attraverso nuovi trattamenti. Risposte importanti sono arrivate dal trapianto autologo di cellule ematopoietiche che hanno aperto una nuova via per trattare le forme più aggressive di sclerosi multipla che non rispondono a nessun altro trattamento e dal trapianto con cellule staminali mesenchimali con lo studio Mesems a oggi il più ampio mai effettuato su pazienti con sclerosi multipla. Fism finanzia totalmente la ricerca condotta nei Centri italiani e parzialmente quella condotta a livello internazionale. Importanti gli studi di Risonanza magnetica nel campo della neuroriabilitazione che hanno, negli anni, dimostrato quanto un trattamento riabilitativo sia capace di indurre efficaci modificazioni strutturali e funzionali motorie a livello cerebrale e di contrastare la progressione della malattia».
Il gruppo di ricerca genovese sulla sclerosi multipla ha realizzato più di 300 pubblicazioni internazionali in questo ambito a partire dagli anni Novanta. Dal 2000 Fism ha finanziato con oltre 4 milioni di euro questo gruppo di ricerca.
Sempre dagli anni 2000, a partire dalle ricerche di base sulle cellule staminali mesenchimali condotte da Antonio Uccelli, si è giunti in questi ultimi decenni agli studi multicentrici di sperimentazione clinica sull’uomo. Questo studio, denominato Mesems, coinvolge Italia, Spagna, Francia, Gran Bretagna, Danimarca, Svezia, Iran, Svizzera, Austria e Canada, e vede l’Italia capofila nel ruolo di coordinatore mondiale sempre nella figura di Antonio Uccelli. Finanziatore dello studio è la Fondazione Italiana Sclerosi Multipla.