Iren chiude il 2016 con risultati in forte crescita e un dividendo in aumento del 14% rispetto al 2015. Il consiglio di amministrazione riunitosi quest’oggi a Reggio Emilia ha deliberato una proposta di dividendo pari a 0,0625 euro per azione che per Fsu, la holding che riunisce pariteticamente i comuni di Torino e Genova, significa un introito di 26,5 milioni di euro.
Tale dividendo, in epoca di tassi zero, offre un significativo rendimento (dividend yield) del 3,8% rispetto al prezzo di chiusura del titolo in Borsa al 15 marzo (1,64 euro per azione), «ponendo Iren – commenta il presidente Paolo Peveraro – tra le società italiane del settore con la migliore politica di remunerazione».
Nel 2016 il gruppo Iren ha conseguito ricavi pari a 3,2 miliardi di euro (+6,1%) e un margine operativo lordo di 814,2 milioni di euro, in crescita del 20,1% rispetto al 2015 grazie al contributo sia dei business regolati sia di quelli non regolati. «A tale risultato – precisa Massimiliano Bianco, amministratore delegato del gruppo – hanno contribuito tutte le business unit, a conferma dell’eccellente bilanciamento del portafoglio di business del gruppo».
Particolarmente importante è stata poi la crescita per linee esterne, che sui conti dell’anno vale circa 53 milioni di euro e si riflette principalmente sulla business unit Ambiente, grazie al consolidamento integrale di Trm (la società che gestisce il termovalorizzatore di Torino). Il contributo dell’attività di consolidamento incorpora anche quello di Atena (la multiutility di Vercelli attiva sia sulla filiera energetica che sui business regolati).
Nel 2016 Iren è stata protagonista del processo di consolidamento nel settore: «sui territori di riferimento il gruppo ha continuato a investire per confermare il proprio ruolo di motore dello sviluppo e polo aggregatore destinando alle operazioni di acquisizione (Trm, Atena Vercelli, Gaia, Rei, Recos) circa 120 milioni di euro oltre ai 270 milioni di investimenti destinati alla crescita delle filiere operative», ha proseguito Peveraro.
Tutti gli indicatori operativi segnano una crescita percentuale a doppia cifra con un utile netto pari a 174 milioni di euro, in incremento di oltre il 47%. Completa il quadro particolarmente positivo la riduzione del rapporto debito netto/ebitda a 3.0x, un risultato raggiunto in anticipo di 2 anni rispetto ai target di business plan, che garantisce una maggiore flessibilità finanziaria per cogliere eventuali future opzioni di crescita.