La Borsa di Milano comincia la settimana con un avvio quasi invariato: Ftse Mib a -0,03%, ma dopo i primi scambi vira in positivo. A inizio seduta non riesce a fare prezzo Intesa, dopo il passo indietro su Generali. Poi entra negli scambi e segna un +6%, mentre la compagnia del “Leone” cala del 4,89%.
Avvio positivo per le Borse europee. Londra sale dello 0,45%, Parigi avanza dello 0,49%, Francoforte dello 0,46%.
Chiusura negativa invece per le borse asiatiche, in attesa del primo intervento di Donald Trump al Congresso Usa, in agenda per domani. In particolare, Tokyo ha concluso a -0,91%.
Il prezzo del petrolio è in rialzo, incoraggiato dall’applicazione dell’intesa Opec sulla riduzione della produzione, mentre il timore per l’aumento della produzione di shale oil Usa resta più sullo sfondo. Sui mercati asiatici i future sul Light crude Wti salgono di 32
cent a 54,31 dollari e quelli sul Brent guadagnano 31 cent a 56,40 dollari al barile.
Euro stabile sul dollaro in avvio dei mercati. La moneta unica viene scambiata a 1,56 rispetto al dollaro, praticamente invariata. Perde invece quota la sterlina con un ribasso dello 0,34% a 1,24 sui timori, riportati dalla stampa britannica, del premier Theresa May che il primo ministro scozzese Nicola Sturgeon possa indire un nuovo referendum
sull’indipendenza della Scozia, in coincidenza con l’avvio, previsto a marzo, dell’iter per la Brexit.
Avvio in calo per lo spread fra Btp e Bund, che scende sotto la soglia dei 200 punti toccati venerdì. Il differenziale segna, nei primi minuti di contrattazione, un ribasso a 198 punti con un rendimento del 2,18%.