Sono poco più di 468 i milioni di euro di investimenti generati dalle imprese liguri attraverso i bandi della programmazione europea di fondi Por-Fesr durante il 2016. Circa 2.500 le domande arrivate da micro, piccole e medie imprese, ma anche liberi professionisti del territorio che hanno fatto richiesta si fondi soprattutto su tre assi di investimento: innovazione, rinnovo dei macchinari, ricerca e autoprotezione dai rischi alluvionali.
716 domande sono pervenute a Filse solo per accedere ai finanziamenti relativi alla misura del Tranched Cover, uno strumento di ingegneria finanziaria che, come spiega Pietro Codognato Perissinotto, presidente della finanziaria regionale, «frutto di un lavoro di gruppo, abbiamo sviluppato e messo a punto qui in Liguria, sulla base delle esperienze fatte anche in altre regioni. Ma qui il moltiplicatore è stato maggiore». La misura ha consentito l’impiego di 6,5 milioni di euro di fondi Por-Fesr derivanti dalla passata programmazione, da cui 80 milioni di portafoglio deliberati e 76,8 milioni di euro erogati a 716 imprese liguri, di cui 95 startup. L’effetto moltiplicatore innescato è stato di oltre 12 volte rispetto al capitale iniziale e sono risultati oltre 100 milioni di euro di investimenti generati dalle imprese. Hanno usufruito dello strumento anche molte micro, piccole e medie imprese liguri che hanno ottenuto garanzie gratuite e tassi di interesse fortemente scontati, per nuovi finanziamenti per piani di sviluppo aziendale (316 imprese, finanziamenti per 33,6 milioni di euro circa), fabbisogno di liquidità (363 imprese, oltre 39 milioni), scorte e capitalizzazione, riequilibrio finanziario (36 imprese, quasi 4 milioni di euro di finanziamento). «Una misura molto importante, che ci ha permesso di impiegare tutte le risorse ancora a disposizione della Liguria derivanti dai fondi Por Fesr 2007-2013, senza lasciare che neppure un euro non fosse impiegato nel tessuto produttivo del territorio e soprattutto dando ossigeno e liquidità alle imprese», commenta l’assessore allo Sviluppo economico Edoardo Rixi.
Tra gli altri bandi aperti sulla programmazione Por- Fesr, quello da 20 milioni di euro per lo sviluppo del mercato del capitale di rischio, gestito da LigurCapital (17 domande e oltre 14 milioni di investimenti generati), i 10 milioni per la valorizzazione economica dell’innovazione e altrettanti per i progetti complessi di ricerca (rispettivamente 97 e 32 domande e 24 e 24,6 milioni di investimenti generati). «Il bando da 10 milioni di euro per la prevenzione dai rischi alluvionali – ricorda Rixi – che doveva chiudersi al 30 dicembre, sarà prorogato fino a febbraio 2016». Già 364 le domande deliberate. Il filone Artigiancassa, legato al credito rivolto soprattutto alle micro e piccole imprese artigiane, ha visto una dotazione di 1 milione di euro e 83 domande ricevute, per ben 2,6 milioni di euro di investimenti generati. Infine, si è chiuso ieri il bando da 40 milioni di euro per gli incentivi agli investimenti: tra il 5 e il 15 dicembre sono state ricevute 1.450 domande (di cui 1.251 solo il primo giorno di apertura) per oltre 319 milioni di euro di investimenti dichiarati. Di questi, come ha sottolineato Rixi, circa 250 milioni saranno effettivamente quelli reali.
Oltre a questi bandi, aperti sulla programmazione Por, la Regione ha attivato anche due bandi per un budget complessivo di 1,5 milioni di euro a sostegno delle botteghe dell’entroterra, per dare un nuovo impulso all’economia delle vallate, «ma soprattutto per non far sentire abbandonati questi territori» precisa Rixi. Sono pervenute 124 domande, per un totale di oltre 1,7 milioni di euro di investimento attivato. «Una misura accompagnata anche dal processo di digitalizzazione di queste aree, seguito da Liguria Digitale», ricorda l’assessore. E per dare ulteriore slancio all’artigianato, è stato finanziato con 1,2 milioni di euro il fondo Artigiancassa: 177 le domande pervenute e quasi 8 milioni di finanziamenti attivati.
Inoltre, alla promozione delle imprese sul territorio, sono stati destinati 757mila euro per la realizzazione di 57 manifestazioni fieristiche che hanno coinvolto 3.300 imprese. Per valorizzare il commercio, l’artigianato e l’agroalimentare made in Liguria all’interno di fiere, eventi e varie iniziative che si svolgono sul territorio, sostenute dall’impegno finanziario della Regione, sono stati rivisti anche i criteri di accesso prevedendo la presenza di: almeno il 90% di imprese dal territorio ligure (minimo due province) o un minimo del 75% di espositori artigiani del territorio o del 50% di produttori liguri nelle fiere fuori regione. Sull’internazionalizzazione delle pmi sui mercati esteri, investiti circa 443mila euro su 20 iniziative per 333 aziende liguri.
«I numeri presentati oggi sono importanti – afferma il presidente della Regione Giovanni Toti – Credo che i primi segnali, soprattutto sul terziario, si comincino a vedere. La nostra politica resta coerente, pur in un periodo di pesanti tagli del governo, che ha tolto alle Regioni 2,5 miliardi di euro».
Fissati anche gli obiettivi per il prossimo anno: «Oltre a proseguire sulla strada della semplificazione – dice Rixi – nel 2017 il Fondo strategico regionale agirà in maniera sinergica con gli strumenti già attivi. Attraverso il comitato di sorveglianza sui fondi europei, che coinvolge tutti gli stakeholder dell’economia ligure, andremo a verificare quali strumenti hanno funzionato, quali possono essere migliorati e quali potranno essere introdotti». E per arginare il calo degli investimenti, che ha investito in modo pesante il resto del Paese, «abbiamo previsto investimenti in infrastrutture, sulla qualità dell’ambiente, oltre al patto per il turismo che sigleremo oggi: volumi importanti che assegneremo alle imprese», precisa Toti.