Il tempo è denaro, dice un noto proverbio. Per Giuseppe Zampini è addirittura una questione di vita: «Meglio un “no” subito che un “ni” che dura anni». Così il presidente di Confindustria Genova a margine dell’assemblea pubblica organizzata questa mattina dagli industriali genovesi a cui hanno partecipato, come relatori, diversi imprenditori e amministratori locali, insieme al presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. Lo stesso Boccia, così come i manager presenti, ha rimarcato più volte l’importanza del fattore temporale, definendolo «una variabile della competitività di un Paese, al pari del “cosa fare” e del “come fare”».
Facendogli eco, il presidente degli industriali genovesi sottolinea quanto «sia negativo il tempo delle decisioni e non etico il rifuggire dalle decisioni stesse». Nonostante questo, come si intuisce anche dall’icona scelta da Confindustria come simbolo dell’assemblea odierna “Vado/Resto”, molte imprese, sia per le ragioni del cuore, sia per quelle legate agli affari, sono ancora interessate a rimanere sul territorio: «L’indicatore della manopola è spostato sul “quasi resto” – commenta Zampini – Il che significa che una buona parte di imprenditori è ancora molto convinta di restare qui». Ma questo, come sottolineato anche da Boccia nella relazione finale, non deve diventare un alibi per la politica: «occorre velocizzare i tempi soprattutto sulle infrastrutture, sui processi decisionali, sulle norme», precisa Zampini.
E interpellato proprio sul futuro politico di Genova, chiamata alle amministrative nel 2017, il presidente di Confindustria Genova commenta: «Siamo interessati al fatto che chi subentrerà o sarà confermato possa portare avanti quelle istanze che rappresentiamo, anche oggi, e che riguardano il processo decisionale, la semplificazione e la realizzazione di una città metropolitana che non ha ancora dispiegato tutte le sue valenze».