I magneti superconduttivi hanno la capacità di opporre pochissima resistenza al passaggio della corrente elettrica se portati a bassissime temperature (oltre i -200 gradi). Sono impiegati nella fusione termonucleare, nel medicale, nelle applicazioni di ricerca e nell’energia. Ma soprattutto, sono realizzati in Liguria da Asg Superconductors (Gruppo Malacalza, ex Ansaldo Superconduttori), che conta due stabilimenti a Genova (a Campi e a San Desiderio) e uno alla Spezia. Un’azienda da 50 milioni di euro di fatturato, in cui lavorano circa 230 persone, impiegate sia nella ricerca e sviluppo, sia nella produzione.
Asg è oggi il maggior produttore in Europa di magneti per acceleratori di particelle e per applicazioni relative alla ricerca di base nella fisica delle alte energie. «I magneti progettati e prodotti da Asg sono la testimonianza delle capacità dell’azienda di aver saputo tradurre in pratica le esigenze del mondo della ricerca – commenta Vincenzo Giori, amministratore delegato di Asg – E hanno contribuito al raggiungimento di grandi traguardi scientifici, per esempio la scoperta del Bosone di Higgs».
I magneti di Asg sono anche impiegati per la produzione di energia pulita tramite fusione termonucleare, il processo che avviene all’interno delle stelle e che le alimenta. Questa produzione di energia rappresenta la grande scommessa di ricercatori e industrie, che li vede impegnati quotidianamente. Asg ha contribuito a tutti i principali esperimenti europei di fusione ed è protagonista, come fornitore di magneti, nei due principali progetti di ricerca che ne studiano la fattibilità: si tratta di JT-60SA, in Giappone, per il quale l’anno scorso Asg ha vinto una commessa da 17 milioni per la realizzazione delle nove bobine che verranno impiegate nel reattore Tokamak, e di ITER: « Si tratta di un progetto di ricerca mondiale che coinvolge Europa, Cina, Corea del Sud, India, Giappone e Stati Uniti – spiega Giori – La sede del progetto ITER, dove sorgerà il nuovo reattore per la fusione nucleare, è Cadarache, nel sud della Francia. Nel nostro stabilimento spezzino da 28 mila metri quadrati verranno costruite 10 delle 19 bobine magnetiche superconduttrici».
Un’importante area di attività per Asg, che si basa però sui risultati della ricerca e su commesse cicliche, legate sia alle fasi economiche dei Paesi, sia all’evoluzione della scienza stessa: «Per questo l’azienda è anche impegnata in un’ampia operazione di lobbing per cercare di indirizzare il Paese a investire nella ricerca – dice Giori – Dall’altro canto, abbiamo cercato di investire in altri business con caratteristiche meno cicliche».
Da qui lo sviluppo della filiera componentistica in ambito medicale e delle energie rinnovabili. Negli ultimi dieci anni Asg ha investito e fatto innovazione tramite le proprie controllate Columbus, che produce un innovativo filo superconduttivo ad “alta temperatura” in Diboruro di Magnesio, e Paramed, che opera nel settore med-tech e che ha realizzato un sistema di risonanza magnetica in configurazione aperta: «In un mercato dominato da grandi aziende come Philips e General Electric – spiega l’ad di Asg – abbiamo cercato di distinguerci con una macchina innovativa e di nicchia, che stiamo cercando di commercializzare nel mondo. Si tratta di uno strumento “a cielo aperto”, completamente diverso dai classici tubi per la risonanza magnetica: può essere utilizzata negli interventi e ha una valenza anche nella medicina sportiva». La macchina riduce le problematiche legate a sintomi claustrofobici e consente esami con il paziente anche “sotto carico”.
E poi c’è Asg Power Systems, con sede nel Regno Unito. Attraverso questa controllata, Asg è attiva nella progettazione e produzione di limitatori di corrente utilizzati dalle utilities per la stabilizzazione delle reti e per la prevenzione dai rischi di black out. Ma non solo. Asg può realizzare anche sistemi Smes (Superconducting Magnetic Energy Storage), progettandoli e costruendoli autonomamente o in partnership in base alle specifiche esigenze del cliente. Gli Smes sono utilizzati per stabilizzare fluttuazioni di carico nelle reti elettriche o per garantire la “power quality” in specifiche situazioni di rete o in applicazioni industriali: «Il mondo industriale e le aziende del settore energia guardano con sempre maggiore interesse alle innovazioni legate all’utilizzo di tecnologia superconduttiva – commenta Giori –Le tecnologie e le competenze di Asg Superconductors si applicano proprio anche a questo settore, e in particolare al trasporto e all’immagazzinamento di energia. Del resto, si dice addirittura che l’aereo del 2050 sarà elettrico».