Seduta cauta delle Borse europee, che attendono il consiglio direttivo della Bce di giovedì per avere indicazioni sull’avanzamento del programma di quantitative easing. Preoccupa gli operatori finanziari anche la possibilità che la Fed alzi i tassi d’interesse Usa a dicembre dopo che Janet Yellen ha detto che per dare impulso all’economia statunitense servono soluzioni aggressive. La maggior parte dei listini principali ha terminato la giornata in ribasso, Londra perde lo 0,94%, Parigi lo 0,46%, Francoforte lo 0,73%
Milano ha chiuso in controtendenza con Ftse Mib a 16.630,34 (+0,23%) e Ftse Italia All-Share a 18.275,53 (+0,27%).
A Piazza Affari forte calo della Banca Popolare di Milano (-3,02%) nella prima sessione utile dopo il via libera dei soci alla fusione con il Banco Popolare, che invece è salito dello 0,78%. Tra gli altri finanziari, Intesa Sanpaolo +0,96%, Generali +2,37%, Unicredit +2,28% dopo che l’istituto ha ufficializzato di avere in corso delle trattative per la cessione di Bank Pekao. Carige segna -3,55%. In netto rialzo Bper (+2,11%) e Credito Valtellinese (+8,63%), in seguito a voci su una probabili operazione di m&a.
Deboli, con la flessione delle materie prime, i titoli del comparto energetico: Enel -0,42%, Eni -0,82%. con un +2,30% a quota 0,7325 euro per azione. Nel lusso, Ferragamo -1,61% e Luxottica -0,29%. Tra gli industriali principali, Fca a +0,26%, Atlantia +0,87% e Leonardo-Finmeccanica +2,33%.
Sul mercato dei cambi, euro in lieve rafforzamento ma sempre sotto quota 1,10 dollari: la moneta unica è indicata a 1,0995 dollari (da 1,0974 venerdì in chiusura) e a 114,34 yen (114,31), mentre il rapporto dollaro/yen e’ a 103,99 (104,16). Cede qualche posizione ancora la sterlina, indicata a 1,2174 dollari (1,2193) e a 0,9033 per un euro (0,9001).
Debole il prezzo del petrolio: il future novembre sul Wti cede l’1,47% a 49,61 dollari al barile, mentre l’analoga consegna sul Brent scende dell’1,41% a 51,22 dollari.