Sarà l’Asta del Mobile la prima azienda a entrare nel capannone di Lavagnola, per anni abbandonato alla periferia di Savona.
Si sblocca così una situazione che sembrava senza soluzione: quella di un edificio costruito a partire dal 2006, destinato a diventare il punto di riferimento artigianale della città, ma rimasto a lungo vuoto, senza che si riuscisse a trovare una società interessata al suo utilizzo. L’area, in stato di abbandono, è divenuta preda di vandali e writer.
Tante trattative aperte, tanto interesse, ma nessuna grande azienda si decideva a compiere l’investimento. Un concetto espresso anche dal titolare della Emi Bagnasco, la ditta che lo ha edificato. «Nel 2006 – commenta il geometra Giampaolo Bagnasco – capannoni così non sarebbero rimasti sul mercato un solo giorno. Poi è arrivata la crisi».
Invece, anni dopo, ecco finalmente una buona notizia. «Il primo piano è stato completato e venduto ad Asta del Mobile – ha annunciato lo stesso Bagnasco -. Siamo in trattativa con altre due società che dovrebbero andare a occupare gli spazi al piano terra». Sono circa 12 mila e 500 i metri quadri complessivi dei capannoni.
E quella di Lavagnola non è l’unica struttura artigianale di Savona, costruita in tempi relativamente recenti, a essere rimasta per anni un guscio vuoto. Altri casi simili si possono riscontrare alla foce del Letimbro e in zona Paip: scheletri di strutture che attendono pazientemente di essere sfruttate.