Chiudono contrastate le Borse europee dopo una seduta caratterizzata dalla volatilità. Gli operatori hanno a risentito del clima di incertezza in attesa del vertice della Fed del 20 e 21 settembre, quando il Fomc, sarà chiamato a decidere sulle mosse di politica monetaria. Intanto ha destato preoccupazione il dato sulla produzione industriale di luglio, calata del -1% nell’Unione europea). Anche su base annua il dato ha registrato un decremento dello 0,5%. Preoccupante anche l’andamento dell’indice dei prezzi che in Italia ad agosto è rimasto negativo su base annua (-0,1%), pur essendo salito dello 0,2% su base mensile. A Londra, spinta dal settore minerario, l’indice Ftse 100 guadagna lo 0,12% a 6.673,31 punti. Poco mosse Francoforte, con l’indice Dax a -0,08%, e Milano con Ftse Mib a 16.539,90 (-0,0%) e Ftse Italia All-Share a 18.185,94 (-0,03%)
A Piazza Affari Banca Mps ha perso l’1,97% nel giorno del cda chiamato a nominare il nuovo amministratore delegato, dopo le dimissioni di Fabrizio Viola. Deboli le banche in generale.
Male il lusso, mentre Mediaset è salita dell’1,4%, sulla prospettiva che nei prossimi anni la pubblicità continueràa crescere in media del 3,6%
Sul fronte dei cambi, l’euro passa di mano a 1,1253 dollari (1,1217 ieri) e a 115,36 yen (115,07). Il dollaro-yen si attesta a 102,34 (102,59). Stabile sui valori della vigilia la sterlina alla vigilia della riunione della Boe (euro-sterlina a 0,8526 ed dollaro-sterlina a 1,3195).
Il petrolio continua il trend discendente dopo lo scivolone di ieri e nonostante il Dipartimento Usa dell’Energia abbia annunciato che nella settimana conclusa il 9 settembre le scorte di petrolio americane siano calate a sorpresa di 559.000 unità a 510.798 milioni, mentre gli analisti attendevano un aumento di 5,4 milioni di barili, dopo la discesa di 14,513 milioni di unita’ precedente. Il wti, contratto con scadenza a ottobre, cede il 2,5% a 43,77 dollari al barile.