Chiusura debole e contrastata per i listini europei, influenzati dai deludenti indici Pmi Markit di Eurozona e Regno Unito e indotti alla cautela in attesa della riunione del Fomc, il braccio operativo della Federal Reserve, in calendario per la settimana prossima, e della diffusione degli stress test sulle maggiori banche del Vecchio Continente. La performance migliore è quella della borsa di Londra, che avanza dello 0,46% con l’indice Ftse 100 a 6.730 punti, sostenuto da Vodafone, in rialzo del 4,95% dopo la diffusione dei conti. In lieve flessione Parigi (Cac 40 -0,11% a 4.381 punti) e Francoforte (Dax -0,09% a 10.147 punti).
A Milano, maglia nera, Ftse Mib segna -0,16% a 16.778,67 e Ftse Italia All-Share -0,13% a 18.402,14.
Male, a Piazza Affari, in particolare, le banche con un nuovo tonfo di Mps (-3,29%), Bpm -1,96, Unicredit -0,61%. Fa eccezione Intesa Sanpaolo che guadagna lo ,15%.
Nel lusso Bene Moncler (+2,67%) trainata dai risultati superiori alle attese diffusi ieri da Tod’s (+2,53%).
In evidenza anche Telecom Italia (+1,46%), il mercato che scommette sui conti che saranno diffusi martedì prossimo.
Tra gli energetici, Enel guadagna lo 0,10%.
Fca perde lo 0,63%.
Sul fronte dei cambi, l’euro torna sotto gli 1,10 dollari: vale 1,0973 dollari (ieri a 1,0999 dollari). La divisa passa inoltre di mano a 116,59 yen (116,88 yen), mentre il rapporto dollaro/yen si attesta a 106,25 (106,29). La sterlina scambia a 0,8389 sull’euro e a 1,3081 sul dollaro.
Perde quota il prezzo del petrolio: il future settembre sul Wti cede l’1,47% a 44,09 dollari al barile.