Hanno lanciato un ultimatum in conferenza stampa per capire come proseguire il loro business, i vertici di Genova Industrie Navali hanno spiegato le loro motivazioni.
È stata però anche l’occasione per capire la dimensione di questa holding fondata nel 2008 dall’unione di due storici cantieri genovesi, che condividono anche la data di fondazione, 1928: T. Mariotti e San Giorgio del Porto, entrambi con una quota del 50%, il primo è specializzato nella progettazione e costruzione di navi da crociera ultra luxury, maga yacht, il secondo nelle riparazioni e trasformazioni navali, con una competenza notevole nello smaltimento e riciclo, ma anche nella costruzione. Insieme ad altre società controllate e partecipate hanno creato il primo player privato nella cantieristica in Italia e uno dei più importanti nel Mediterraneo nel settore costruzioni e riparazioni navali.
La srl conta oltre 500 addetti diretti e un indotto medio di 1200 persone, il fatturato è di 200 milioni di euro, per una quantità di superfici utilizzate pari a 273 mila metri quadrati (le aree coperte sono 40 mila mq). La lunghezza complessiva delle banchine è di 2690 metri.
I vertici societari sono Marco Bisagno (presidente), Ottavia Garrè (vicepresidente), Ferdinando Garrè, Marco Ghiglione e Paolo Zanetti (amministratori delegati).
La sede è a Genova, ma l’espansione è avvenuta prima in Italia a San Giorgio di Nogaro (Udine), dove T.Mariotti costruisce gli scafi in acciaio e alluminio in uno spazio di 60 mila mq di cui 9 mila al coperto e dove c’è una banchina di 200 metri di proprietà della Ci. Mar Costruzioni Navali (una delle partecipate in quota paritaria con il Gruppo Cimolai), poi a Marsiglia dal 2010, dove San Giorgio del Porto ha ottenuto la concessione quindicennale e dove possono essere costruite navi superiori ai 270 metri, con un investimento iniziale di 5 milioni.
Questi movimenti hanno consentito alla holding di arricchirsi con altre società che hanno seguito l’espansione del gruppo: Chiantier Naval de Marseille (specializzata in riparazioni e trasformazioni), Mariotti Yachts (operativa nel segmento più alto di gamma del settore yacht), Ortec Industriale (attiva nella progettazione e realizzazione di impianti elettrici industriali su misura), Tecnavi (specializzata in costruzioni e riparazioni navali), Gerolamo Scorza (attiva nel settore dell’allestimento e arredamento navi), Ci.Mar Costruzioni Navali (scafi per navi), Studio Engineering (design e progettazione navale), Fmi (azienda americana specializzata nei sistemi elettrici e nell’attrezzatura interna), Luigi Amico (specializzata nel tankoating, nei trattamenti anticorrosivi e nelle bonifiche), Consorzio Ortec Group (fornitura e installazione di impianti elettrici in ambito navale), C.s.l. (progettazione sistemi elettrici), Servizi portuali Ismar (servizi portuali) e S.a.r.i.a. (servizi di prevenzione e antincendio).

L’ultima è Piombino Industrie Marittime (dedicata alla demolizione navale controllata, alla riparazione e al refitting) per il progetto che trasformerà il porto di Piombino nel polo del riciclo delle navi dopo che per decenni il settore era rimasto completamente senza regole, con smaltimenti dannosi per lavoratori e ambiente nel Far East. La società è stata costituita lo scorso aprile e diventerà operativa nel 2017. La controllano al 50% ciascuna la stessa San Giorgio del Porto e la Fratelli neri spa di Livorno. Sono previsti circa 13 milioni di euro di investimenti e 200 posti di lavoro con l’impianto a regime.
L’anno scorso nel mondo sono state 768 le navi demolite, pari a 20,4 milioni di tonnellate. «San Giorgio del Porto – dice Ferdinando Garrè – è la prima realtà italiana ad aver ottenuto la certificazione Iso 30000:2009 per il sistema di gestione dedicato alle operazioni di demolizione e riciclaggio di una nave. L’Italia ha l’opportunità di svolgere un ruolo guida a livello europeo e noi ci stiamo muovendo in questo senso».
Non è però l’unica novità: a settembre a Marsiglia entrerà in funzione il bacino numero 10, il più grande del Mediterraneo e terzo per dimensioni a livello mondiale, con i suoi 465 metri di lunghezza per 85 di larghezza. La gara vinta ha indotto Chantier Naval de Marseille a costituire insieme a San Giorgio del Porto e T. Mariotti, la newco Société d’Exploitation de la Forme 10 de Marseille.