La crisi non ha fermato le donne. Tra il 2010 e il 2015, le imprese femminili in più sono 35 mila. Il loro aumento rappresenta il 65% dell’incremento complessivo dell’intero tessuto imprenditoriale italiano (+ 53mila imprese) nello stesso periodo. Più dinamiche quindi (+3,1% il tasso di crescita nel periodo a fronte del +0,5% degli imprenditori uomini), ma anche sempre più digitali e innovative, più giovani, più multiculturali. A questo treno in corsa, che oggi conta 1 milione e 312mila imprese femminili (il 21,7% del totale) che danno lavoro a quasi 3 milioni di persone, è dedicato il Rapporto ImpresaInGenere, realizzato da Unioncamere nel quadro della collaborazione con ministero Sviluppo Economico, presidenza del Consiglio dei ministri-dipartimento Pari opportunità.
«Il panorama genovese – commenta la presidente del comitato Imprenditoria femminile di Genova Patrizia De Luise – è di 17.200 imprese su un totale di 86.533, poco meno del 20% del totale. I dati forniti dall’analisi Unioncamere evidenziano ancora una volta quanto sia strategica la formazione per le aspiranti imprenditrici, sia per valorizzare la loro azienda sia per ridurre il tasso mortalità delle nuove imprese. E proprio in quest’ottica la Camera di Commercio e le associazioni di categoria agiscono non solo per favorire la creazione di nuove imprese, ma anche per rafforzare e consolidare la loro presenza sul mercato. Anche a Genova, come nel resto del Paese, le donne dimostrano capacità di innovazione e buona propensione al digitale: nel laboratorio di “Crescere in digitale” tenuto ieri nel Palazzo della Borsa la metà delle candidature per aiutare le imprese genovesi a crescere grazie al web erano al femminile, e questo mi sembra un buon segnale per il nostro futuro».
Innovare è la parola d’ordine anche tra le donne d’impresa: tra il 2010 e il 2015, le imprese femminili legate al mondo digitale sono aumentate del 9,5% contro il +3% del totale. In valori assoluti, il settore dell’Information and communication technology a trazione femminile è aumentato di circa 1.800 unità, passando dalle 18.700 del 2010 alle 20.500 del 2015. Anche nel mondo delle startup innovative i progressi sono evidenti: se nel 2010 le startup innovative femminili erano solo il 9,1% del totale, nel 2014 sono diventate il 15,4%, pari a circa 600 imprese. Tra le attività maggiormente diffuse, la produzione di software e consulenza informatica (pari al 24,3% del totale start up femminili), ricerca e sviluppo (17,4%) e fornitura di servizi di Ict (13,7%).