«Questo trenino è il simbolo della Liguria che riparte, è il simbolo del collegamento che deve esistere costantemente e in modo integrato tra il mare e l’entroterra, tra la città e le sue valli retrostanti, è il simbolo di una Liguria che deve cominciare a marciare verso un progetto di sviluppo diverso da quello che ha avuto in tutti questi anni che francamente non ha trovato la via giusta. Penso che questa antica signora in rosso che solca le valli possa essere veramente il simbolo del ‘Signori, si parte’ che vale per Casella, per Genova e per l’intera Liguria”.
Lo ha detto il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti alla partenza del trenino di Casella, fermo da tre anni.
«Tutta la giunta – ha continuato Toti – ha lavorato in modo compatto per arrivare a questo risultato, per nulla scontato. Tutte le partenze sono cariche di suggestioni, quando si parte per un viaggio ci si aspetta sempre di trovare cose belle e di vivere delle emozioni. Spero che la suggestione che oggi ci accompagna in questo viaggio sia la stessa che accompagnerà questa città e questa regione nei prossimi anni per trovare la sua vera strada di sviluppo e benessere».
Al viaggio inaugurale hanno preso parte oltre al governatore della Liguria, gli assessori regionali ai Trasporti e Turismo, Gianni Berrino, allo Sviluppo Economico, Edoardo Rixi, alla Cultura, Ilaria Cavo, accanto ai sindaci delle valli attraversate dalla ferrovia. Il treno ha percorso 25 chilometri attraversano la Val Bisagno, la Val Polcevera e la Valle Scrivia, fino ad arrivare al capolinea di Casella a 400 metri sul livello del mare, attraversando i due ponti metallici in località Crocetta e Fontanassa, ripristinati grazie ai 400mila euro stanziati dalla Regione Liguria. Finanziamenti a cui si aggiungono ulteriori investimenti sul materiale rotabile e sulla linea che la Regione Liguria ha messo a disposizione. Tra questi il ripristino e la messa in servizio del locomotore diesel per un importo di 220mila euro, il ripristino della carrozza C101 per un importo di 51.000 euro, il ripristino dell’elettromotrice A2 per un importo di 400mila euro e i lavori di rinnovo complessivi dell’infrastruttura ferroviaria per 1,9 milioni di euro e di manutenzione della galleria in località Crocetta per 136mila euro.
«Il trenino di Casella è un’attrattiva straordinaria – ha detto Berrino – che vogliamo promuovere a tutti i livelli e con i principali interlocutori del comparto turistico nazionale e internazionale che può diventare un volano per le tre valli, Scrivia, Trebbia e Polcevera. Per tutti gli appassionati che vogliono raggiungere queste bellissime valli il treno offre anche l’opportunità di prenotare il proprio posto con l’aggiunta del carrello portabici che li porta in quota fino a Casella da dove partono bellissime escursioni, per tornare poi a valle con le proprie biciclette. Oltre a offrire anche una splendida opportunità per i crocieristi che possono decidere di trascorrere mezza giornata facendo un’escursione originale su un trenino d’epoca».
La Ferrovia Genova Casella è una ferrovia a scartamento ridotto che collega Genova alla Valle Scrivia con capolinea nel Comune di Casella. E’ lunga 25 km e si snoda su un percorso caratterizzato da forti pendenze e strette curve come se fosse una ferrovia di alta montagna, anche se il mare, nei primi 6 km, è sempre a portata di sguardo.
Si parte dalla quota di 93 metri sul livello del mare di Genova Manin ai 364 metri di Trensasco in soli 9 km, per giungere ai 410 metri del capolinea a Casella, dopo aver valicato lo spartiacque a Crocetta d’Orero.
Risale al 1 settembre 1929 l’inaugurazione ufficiale della linea ferroviaria che resta privata fino al 1949, quando passa alla gestione commissariale governativa. Nel 2009 la Regione Liguria è subentrata allo Stato nella proprietà dei beni mobili e immobili della Ferrovia e dal 2010, attraverso il contratto di servizio, versa ad Amt 1,9 milioni all’anno per la gestione a fronte di un determinato volume di servizio.
Il servizio era interrotto dal novembre 2013 a causa del protrarsi dei lavori sui due ponti metallici in località Crocetta e in località Fontanassa, la cui manutenzione ha causato la revoca del nulla osta della sicurezza da parte degli uffici competenti del Ministero dei Trasporti e la chiusura della ferrovia.