Martedì nero per le Borse europee. Anzi, nerissimo. Una seduta condizionata in negativo dalla momentanea impennata dell’euro e dalle previsioni economiche riviste al ribasso dalla Commissione Europea. A Milano FTSE Mib chiude a 17.966,81 (-2,46%), FTSE Italia All Share a 19.633,27 (-2,33%). L’Ftse 100 di Londra cede lo 0,90% a 6.185 punti, il Cac 40 di Parigi scende dell’1,59% a 4.372 punti, a Francoforte il Dax arretra dell’1,94% a 9.927 punti.
A pesare su questa giornata di forti cali anche il manifatturiero cinese, ancora in contrazione, ma soprattutto le trimestrali deludenti di Commerzbank (-9,5% sul Dax) e Ubs (-8% a Zurigo): entrambi gli istituti bancari hanno avvertito che il contesto di tassi bassi è destinato a incidere ancora sulla redditività. nel panorama degli istituti di credito, pesanti anche Deutsche Bank (-5,99%), Credit Agricole (-4,12%) e Caixa (-5,35%). A Piazza Affari incide l’esito negativo della quotazione della Banca Popolare Vicenza, stoppata da Borsa Italiana, con le conseguenti incertezze sui prossimi aumenti di capitale. Il settore è dunque andato incontro a una nuova giornata difficile: Banco Popolare ha perso il 7,17%, Monte Paschi il 7,57%, Ubi il 5,11%, Unicredit il 4,68%, Banca Carige crolla a -8,07%.
L’arretramento dei prezzi delle materie prime colpisce più i minerari (-6,3% l’indice di settore) del petrolio (-2,8% a 43,5 dollari al barile a New York).
Per quello che riguarda infine l’Euro/dollaro, il cambio chiude a 1,1515 dopo aver toccato quota 1,16 nel corso della giornata (1,1508 ieri sera).