«Per superare la crisi si deve alzare l’asticella, più qualità si ha meglio è, anche se da qualche anno ormai si lavora sempre di più e si guadagna sempre di meno».
Mimmo Garibbo ha 56 anni e ha lasciato un posto sicuro da insegnante dopo una laurea in Economia e commercio per diventare un imprenditore: «Sì penso di essere uno dei pochi, ma mi ero appassionato all’informatica quando insegnavo in un istituto tecnico. Nel 1995 si è cominciato a parlare di Internet, all’epoca non pensavo prendesse così piede, ma ci credevo e ho cominciato così, provando a fare qualche sito, poi ho aperto la partita iva e mi sono messo part-time, poi, quando non ce l’ho più fatta a gestire entrambi i lavori, ho deciso di lasciare l’insegnamento».
Al Provveditorato gli dicono che non è possibile, allora lui, cocciutamente, decide di non andare a scuola, decadendo dal servizio. Era il 2000. Nel 2001 nasce una srl, la Gm Servizi di Imperia.
Dal 1997 Garibbo ha cominciato a pensare “cloud”: «Vendiamo i nostri software come un servizio Internet, ci occupiamo di tutta la gestione tecnica relativa. Per far capire i non addetti ai lavori è come collegarsi a Facebook: una volta entrati nei nostri sistemi si possono utilizzare senza preoccuparsi di quanto accade dietro le quinte».
Gm Servizi si occupa di progettazione, implementazione e gestione di piattaforme web per il marketing, il data management e la comunicazione digitale. Per qualche anno è stata l’unica partner italiana di Sitecore, azienda nota a livello mondiale nel settore del software per la gestione interazione azienda-cliente, il primo servizio importante è stato per l’azienda imperiese Fratelli Carli: «Per loro ci siamo occupati del sito a 360 gradi: museo, e-commerce e molto altro. Abbiamo anche lavorato per Camere di Commercio, varie Fondazioni Immobiliari e aziende farmaceutiche come Zambon e Giuliani oltre alla Provincia di Firenze, Padova, Foggia e quella di Genova, ma ora è tutto più difficile in questo Paese».
La crisi ha colpito duro dal 2012 in poi: il personale della Gm Servizi, altamente qualificato è passato da 20 a una dozzina, anche il fatturato ne ha risentito, da 1,5 milioni è passato a 1,1 circa: «Teniamo botta, oltre a essere specializzati nei sistemi per il marketing digitale quali Sitecore Cms, abbiamo puntato sulla ricerca clinica, dove curiamo la raccolta dei dati clinici via internet. Questo ci permette di lavorare con importanti centri di ricerca e con aziende farmaceutiche italiane e straniere. È un settore molto regolamentato. Gm Servizi ha ottenuto una delle certificazioni sulla sicurezza più difficili da raggiungere: la Iso 27001 per i sistemi di gestione della sicurezza delle informazioni».
Proprio per sviluppare questa opportunità di business, Garibbo ha deciso di creare un’azienda specializzata nei sistemi eClinical a Basilea: «Non è per delocalizzare, anzi i costi operativi della Svizzera sono decisamente più alti che in Italia, ma perché Basilea è il polo farmaceutico più importante in Europa con le più grandi aziende al mondo quali Novartis e Roche».
Per muoversi Garibbo usa l’aeroporto di Nizza, che ha due voli al giorno per Basilea: «Per quanto riguarda il mercato italiano siamo un po’ penalizzati della nostra locazione in provincia che ci obbliga a costose trasferte. Imperia è mal servita sotto tutti i punti di vista, a partire dal treno. Eppure qui si vive bene, sarebbe il posto ideale per lavorare al di fuori del solito e scontato agroalimentare e del turismo. In fondo con l’informatica si può lavorare per clienti in tutto il mondo vivendo in un bel posto che nonostante tutto offre una migliore qualità della vita rispetto alle grandi città».
Le difficoltà ci sono anche perché è diventato impossibile lavorare con il settore pubblico: «Sono fiducioso nel nostro futuro ma ho forti dubbi per l’Italia che ha necessità di cambiare mentalità e politica. Le aziende private, soprattutto quelle che potrebbero lavorare con il settore pubblico, sono penalizzate dalle cosiddette società in-house che vari enti pubblici si sono creati per interessi politici. Salvo rare eccezioni si tratta di carrozzoni mal gestiti e costosi che si accaparrano senza gara le commesse pubbliche più rilevanti».