«Inaccettabili le minacce e le intimazioni avvenute allo stabilimento Ilva di Cornigliano, la Fiom cerca di dividere i lavoratori, noi lavoriamo per trovare una soluzione». È quanto denuncia Alessandro Vella, segretario generale Fim Cisl Liguria.
«Le prevaricazioni avvenute durante l’assemblea di questa mattina nello stabilimento Ilva di Genova da parte degli scioperanti e delegati della Fiom – dichiara Vella in un comunicato – stanno proseguendo nel pomeriggio da parte di alcuni delegati delle tute blu della Cgil che stanno girando nei reparti dell’Ilva di Cornigliano intimando di abbandonare il posto di lavoro. Lo sciopero – precisa Vella – è un diritto fondamentale, le proteste sono legittime, ma non rispettare i lavoratori che non lo condividono è un fatto inaccettabile. Se a questo poi si associano anche le minacce e gli insulti nei confronti di chi si reca o si trovava già regolarmente sul posto di lavoro diventa un fatto gravissimo».
Fim Cisl e UIlm UIl non hanno aderito allo sciopero e alla manifestazione di alcuni lavoratori Ilva di Cornigliano.
«La convocazione al ministero dello Sviluppo Economico per il 4 febbraio, come già previsto – si legge ancora nel comunicato – è arrivata ufficialmente questa mattina: oggi tentare di occupare la fabbrica e dividere i lavoratori come sta facendo la Fiom in queste ore solamente col pretesto che il Ministro non sarà presente al tavolo ci appare assurda e pretestuosa. Per noi la priorità resta il futuro del sito e l’occupazione di tutti i lavoratori di Cornigliano e dell’Ilva, per questo motivo parteciperemo a tutti i tavoli istituzionali. Il nostro obiettivo è e resta quello di trovare una soluzione che dia un futuro industriale e occupazione a tutti i lavoratori».
«A che serve tenere in scacco la città a convocazione avvenuta?» chiede Antonio Apa segretario generale Uilm Genova.
«Ognuno – dichiara Apa in un comunicato è libero di intraprendere tutte le iniziative che ritiene più opportune. Quello che non si può assolutamente sottacere è che, a fronte della convocazione del Ministero dello Sviluppo Economico per il giorno 4 febbraio, non si può far finta di nulla e perseverare tenendo in scacco una città. Lavoratori contro altri lavoratori tenuti in ostaggio, un’ azienda evacuata con dipendenti che girano nei reparti, minacciando e rendendo impossibile l’attività produttiva, con il rischio dell’ incolumità dei lavoratori stessi. Tutto ciò è inaccettabile! Si insiste su una agitazione ad obiettivo raggiunto, utilizzando in modo strumentale i lavoratori facendogli perdere ore di salario e nonché il PdR, solo per motivi ideologici e per opposizione al Governo. La Uilm andrà all’incontro del 4 febbraio e non sarà lei a determinare i componenti che siederanno al tavolo del confronto. Comunque ci adopereremo in quella sede, non solo per difendere l’integrazione al reddito dei lavoratori ed i lavori socialmente utili già assunti da un emendamento in sede di conversione del decreto, ma anche per fare in modo che la centralità di Genova venga salvaguardata nei suoi aspetti essenziali: la verticalizzazione dei prodotti e lo smistamento degli stessi, nel rispetto dell’Accordo di Programma. Oggi qualcuno si assume una grande responsabilità in quanto si può correre il rischio di mettere in discussione l’emendamento in sede di conversione del Decreto Ilva e nonché gli investimenti previsti per la zincatura Genova»