Quarantamila immagini che stavano rischiando di deteriorarsi in modo irreparabile. Sono l’oggetto di un’iniziativa non solo di tutela e conservazione, ma anche di una maggiore diffusione, grazie al supporto digitale e del web, lanciata dalla Fondazione Ansaldo.
La fototeca della Fondazione è un patrimonio preziosissimo e unico, essendo costituita da fondi importanti come Ansaldo, Perrone e Ilva. «Il problema era diventato di come organizzare la corretta gestione e catalogazione di supporti così fragili che rischiavano di andare perduti – dice il direttore della Fondazione Mario Orlando – così abbiamo avviato il progetto a gennaio 2015 e in un anno abbiamo digitalizzato, con una catalogazione secondo le regole dell’archivistica internazionale, le prime 10 mila foto, quelle su lastre di vetro più danneggiate».
La fruibilità via web raggiungerà un pubblico molto più ampio. Il sito (clicca qui per vederlo) ed è disponibile da domani, 20 gennaio. «Un patrimonio – aggiunge Orlando – messo a disposizione di pubblico e studiosi, una testimonianza dello sviluppo storico, industriale, urbano e sociale di Genova». (l’articolo prosegue dopo la gallery fotografica)
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Il progetto è stato possibile grazie al supporto della Compagnia di San Paolo, oltre che dei soci della Fondazione (in primis Ansaldo Energia, Ansaldo Sts, Finmeccanica, Gruppo Rina).
Stefano Delle Piane, rappresentante genovese nel comitato di gestione della Compagnia di San Paolo annuncia che la Fondazione riceverà anche nel 2016 il contributo per questo progetto: «Sono i “foresti” a voler più bene a Genova – commenta – spesso i genovesi ignorano la grandezza di ciò che hanno. Eroghiamo tanti fondi per la Liguria perché anche in ambito di teatri e spettacolo le proposte genovesi ottengono sempre un ottimo punteggio».
Massimo Zancolich ha coordinato il progetto per conto della Fondazione: «Le immagini del fondo Perrone e Ansaldo non erano state conservate correttamente, il deterioramento non era solo del supporto in vetro, ma anche dell’emulsione. Sono state riprodotte ad alta risoluzione, poi schedate, revisionate secondo una ricerca e analisi storico-archivistica e infine pubblicate online».
Da domani si potranno ammirare costruzioni e vari di navi, eventi storico-politici, cambiamenti del territorio e momenti di formazione dei lavoratori.