Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova, sarà occupato a oltranza dai manifestanti dell’Ilva, finché il governo non riceverà una delegazione di lavoratori per discutere delle integrazioni salariali. Lo hanno deciso i lavoratori al termine di un incontro tra i loro rappresentanti e il prefetto di Genova, Fiamma Spena.
Al momento circa 200 persone stanno occupando il cortile di Palazzo Tursi. La loro presenza non impedisce lo svolgimento delle attività nella sede del Comune.
Questa mattina al corteo di protesta dei dipendenti dell’Ilva in sciopero, partito da Cornigliano e arrivato in via Garibaldi, a Palazzo Tursi, hanno partecipato circa cinquecento persone.
I manifestanti protestano perché, mentre l’Accordo di programma per l’area di Cornigliano prevede garanzie di reddito e occupazione per i lavoratori, da gennaio di quest’anno il Jobs Act riduce l’ammontare dei contratti di solidarietà (750 a rotazione per 1.600 dipendenti) dal 70 al 60% della retribuzione, e non si sentono garantiti dall’emendamento al decreto Ilva presentato dal deputato genovese del Pd Lorenzo Basso e approvato nei giorni scorsi dalle commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera riunite in seduta congiunta. L’emendamento permette che il reddito dei lavoratori di Cornigliano in solidarietà passi dal 60 al 70%. L’integrazione è prevista fino al 30 settembre 2016.