Si rasserena l’orizzonte sulla vicenda Ilva I salari dei lavoratori Ilva di Cornigliano in solidarietà (750 a turno sui 1.600 effettivi) arriveranno al 70 e all’80%, e il gruppo siderurgico riceverà dal governo 800 milioni di euro per la bonifica dell’area oltre ai 300 milioni concessi per permettere all’amministrazione straordinaria di arrivare fino a giugno
I salari dei lavoratori Ilva dello stabilimento di Cornigliano in solidarietà aumenteranno dal 60 al 70% grazie a un emendamento al decreto del governo sul gruppo siderurgico proposto dal deputato Pd Lorenzo Basso, con parere favorevole del governo, e approvato dalle commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera riunite in seduta congiunta. Il reddito potrà salire all’80% per i lavoratori impiegati in lavori di pubblica utilità per la bonifica dell’area di Cornigliano. L’integrazione è prevista fino al 30 settembre 2016 perché in quella data scadono i contratti di solidarietà.
Il decreto “Conversione in legge del decreto-legge 4 dicembre 2015, n. 191, recante disposizioni urgenti per la cessione a terzi dei complessi aziendali del Gruppo Ilva” l sull’Ilva, lo scorso 5 gennaio ha consentito, da parte dei commissari straordinari, il lancio dell’avviso internazionale finalizzato a cedere al mercato, anche attraverso il fitto, otto aziende del gruppo in amministrazione straordinaria. Il passaggio delle commissioni, che hanno già effettuato una prima istruttoria sul decreto, è preliminare all’approdo all’aula di Montecitorio, che avverrà tra l’11 e il 12gennaio prossimi. Dopo il via libera della Camera, il decreto andrà al Senato per la definitiva conversione in legge. Il decreto scade ai primi di febbraio.
Le commissioni hanno anche approvato un emendamento del governo per cui i commissari straordinari del gruppo Ilva potranno contrarre “finanziamenti statali” ” per 800 milioni di euro «al fine esclusivo dell’attuazione e della realizzazione del piano delle misure e delle attivita’ di tutela ambientale e sanitarie» del sito di Taranto. Gli 800 milioni di euro saranno impiegati soltanto per la bonifica dell’area e non per l’ambientalizzazione degli impianti e quindi non dovranno essere restituiti dall’eventuale acquirente del gruppo siderurgico, a differenza del prestito da 300 milioni concesso all’amministrazione straordinaria dell’Ilva da parte dello Stato, attraverso Mise e Mef, per permettere di affrontare la fase della transizione da qui sino a fine giugno.
Infine, un emendamento approvato dalle commissioni proroga al 30 giugno 2017 il termine per la realizzazione del piano ambientale previsto per lo stabilimento Ilva di Taranto. Il decreto prevedeva gia’ una proroga al 31 dicembre 2016 del termine.