Non sono le ricette e i prodotti a essersi adattati ai macchinari ma il contrario, la nuova tecnologia, introdotta per sostenere una produzione su scala industriale, è stata pensata anche per garantire la continuità della tradizione. È così che “Amaretti Virginia srl“, nata nel 1860 come bottega artigianale nel centro di Sassello, oggi è un’industria che impiega fino a un centinaio di persone nei picchi di lavoro e fattura oltre otto milioni di euro l’anno ma continua a produrre gli stessi amaretti dalla pasta soffice e profumata di mandorla che da subito l’avevano resa famosa, tanto da farle vincere riconoscimenti alle esposizioni internazionali e a far chiamare la piazza in cui aveva sede “piazza degli Amaretti Virginia”. Oggi l’azienda è fuori del paese, a pochi minuti dal centro, e produce i suoi amaretti con le ricette di sempre e con la stessa cura nella scelta delle materie prime.
«Ma non ci siamo fermati all’Ottocento – dichiara a Liguria Business Journal Maria Luisa Luciano, che con il padre Vladimiro e il fratello Dante guida l’azienda – abbiamo adottato macchinari moderni. Moderni, però non standard, li abbiamo fatti costruire appositamente per noi, in modo da poter produrre come in passato, con le stesse ricette e la stessa qualità».

A iniziare l’attività, nel 1860, producendo amaretti, era stata Jole Rossi, evidentemente una brava pasticciera perché con lei e il figlio Pietro Virginia è diventata rapidamente famosa. Vladimiro Luciano ha rilevato l’azienda circa un quarto di secolo fa. La produzione, oggi, non si limita agli amaretti, che restano comunque il prodotto caratterizzante dell’azienda. Amaretti Virginia immette sul mercato tartufi dolci, marrons glacés, babà, marmellate, bouquets, torte, baci di dama, dolcetto di Natale, specialità assortite, cantucci, frolle ripiene e altro.
«In Italia – precisa Luciano – vendiamo soltanto ai negozi di dettaglio specializzato, non passiamo attraverso la grande distribuzione, i nostri rappresentanti sono multimandatari e lavorano tutti per aziende di alta fascia. Vendiamo anche attraverso il nostro spaccio, a Sassello. Siamo molto flessibili, in grado di fornire prodotti personalizzati per il singolo cliente, naturalmente bisogna che il quantitativo giustifichi l’impegno. Tutto questo richiede una gestione complessa». Il fatturato, che nel 2015 passa gli otto milioni di euro, per il 35% riguarda l’estero. «La quota estera – aggiunge l’imprenditrice – è in aumento, puntiamo molto sui mercati stranieri».
Maria Luisa Luciano è responsabile in particolare del marketing e del design, e le confezioni devono avere un ruolo importante nel successo dell’azienda di Sassello. L’immagine della bambina con la scritta “Amaretti Virginia”, recuperata a suo tempo negli archivi, è ormai ben presente nell’immaginario dei consumatori e identifica il marchio con una tradizione che risale alla bottega aperta da Jole nel 1860.