Un’azienda giovane, appena tre anni di vita, e un’idea vincente che cerca di conquistare anche l’estero: la genovese Otto Chocolates fa del cacao di qualità e mono-origine il proprio credo, sviluppando nuove ricette made in Italy che stanno riscuotendo successo nel Paese. Ma l’azienda dell’imprenditore Bruno Ottonello, da cui il nome del marchio, prova a guardare anche oltre i confini, facendo conoscere il prodotto nelle principali fiere internazionali (domani sbarcheranno al Taste di Londra e lunedì saranno ad Amsterdam per partecipare al Bellavita) e sondando il terreno tra i Paesi più sensibili al prodotto italiano, come il Giappone, con cui hanno già diversi contatti.
«Il nostro cioccolato è l’unico a possedere tre certificazioni, talvolta quattro – spiega Bruno Ottonello – Fairtrade, che indica condizioni commerciali eque e sostenibili. Biologico, che esclude l’utilizzo di prodotti chimici sulla materia prima. È senza glutine, indicato quindi anche per i celiaci: il simbolo della “spiga barrata” assicura anche durante il processo produttivo non sia entrato in contatto con altre materie prime contenente glutine. Infine, ci sono i prodotti a marchio VeganOk, che non contengono alcuna sostanza di origine animale».
L’azienda ha il pieno controllo dell’intera filiera produttiva: le fave di cacao utilizzate nella lavorazione provengono esclusivamente da una cooperativa peruviana, Acopagro, da cui la materia prima viene acquistata a un prezzo equo, in modo da garantire la giusta retribuzione ai lavoratori (oltre 2 mila). Dal Perù il prodotto giunge nello stabilimento lombardo di un’impresa leader del settore: qui il cacao subisce i vari processi che lo porteranno a trasformarsi in barrette (con o senza zucchero), crema di nocciole e snack con quinoa o golden inca berry, rispettivamente una pianta erbacea e una bacca ricche di proprietà nutrizionali (entrambi novità di settembre).
Negli uffici di Genova, dove sono impiegate sette persone, età media 40 anni, si lavora “a monte” e “a valle”: nascono qui le idee per i nuovi prodotti e il modo per pubblicizzarli e sempre da qui ne viene gestita la commercializzazione nei vari punti vendita (tra questi non è presente la grande distribuzione).
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«L’obiettivo che ci siamo posti era quello di creare un prodotto di altissima qualità con cui rispondere anche alle nuove esigenze del mercato – spiega Ottonello – Ma nello stesso tempo vogliamo diffondere la stessa idea di qualità, sottolineandone il valore: per questo ci presentiamo all’estero con una brochure dedicata alla degustazione consapevole del cioccolato e, a Genova, collaboriamo anche con altre aziende e con un profumificio locale per realizzare percorsi sensoriali e di degustazione olfattiva che aiutano i partecipanti ad apprezzare un prodotto di qualità».
Collaborazioni che si stringono anche su altri fronti, in particolare quelli istituzionali: «Con la Camera di commercio del Perù in Italia, che ha sede a Milano e con cui siamo entrati in contatto durante la nostra partecipazione a Expo, cerchiamo di mettere in campo diverse iniziative per un sostegno reciproco», precisa Ottonello.
L’azienda genovese è ancora “in fase di startup”, ma i numeri sono positivi e dal 2015 ci si aspetta una crescita: il 2014 si è chiuso con un fatturato a quota 500 mila euro e, per l’anno prossimo, si punta a raggiungere i 600 mila.