Una fotografia della sanità ligure confrontata con il resto delle regioni italiane. Il report Meridiano Sanità, appena diffuso, ogni anno fa il punto della situazione su invecchiamento della popolazione, prevenzione, uso dei farmaci e molto altro.
La Liguria è, come si può ipotizzare, ai vertici delle statistiche sull’invecchiamento dei suoi abitanti: se in Italia le persone di 75 anni e oltre costituiscono l’11% del totale della popolazione residente, in Liguria sono il 15,1%, mentre il 12,9% è nella fascia 65-74 anni.
L’indice di vecchiaia ligure (rapporto tra over 65 e under 15) è di gran lunga il primo in Italia: 243%, seguono Friuli Venezia Giulia (199%) e Molise (197%), rispetto ad un valore medio nazionale pari a 157%.
Secondo l’Istat la Provincia autonoma di Bolzano risulta avere il più basso tasso di mortalità, pari all’8 per mille, contro la Liguria con il 13 per mille.
L’aspettativa di vita in buona salute, pari, nel 2012, a 59 anni (media nazionale), presenta una variabilità di 13,2 anni tra il Trentino Alto Adige, la regione con la speranza di vita maggiore, e la Calabria, quella con la speranza di vita minore. Oltre al Trentino Alto Adige, altre 4 Regioni (Liguria, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Toscana) mostrano un’aspettativa di vita in buona salute superiore ai 60 anni.
Sarà anche merito dello stile di vita? Per esempio, per quanto riguarda l’obesità, la Liguria nel 2013 era tra le regioni in cui la percentuale di persone obese è la più bassa in Italia 6,9% (quelli in sovrappeso sono il 32,3%).
Prevenzione
In Liguria il piano regionale della prevenzione è stato approvato il 29 maggio 2015 ed è diviso in due programmi globali, il primo comprende i macro-obiettivi che si possono abbinare alle fasi della vita, il secondo comprende quei macro-obiettivi poco differenziabili sulle fasce d’età per la loro impostazione.
L’analisi di Meridiano Sanità si concentra anche sull’epidemiologia e sulla copertura vaccinale. La Liguria è una delle tre regioni italiane (con Piemonte ed Emilia-Romagna) in cui, nei primi 8 mesi del 2014, si sono concentrati i 1.517 nuovi casi di morbillo in Italia. Nel 58,1% dei casi hanno interessato persone tra i 15 e i 39 anni. L’85,1% era non vaccinato e il 6,7% aveva effettuato una sola dose di vaccino.
Le coperture per il “vaccino antipoliomielite inattivato” sono leggermente superiori alla media italiana, ma arrivano solo a sfiorare la quota del 95% considerata minima per avere la cosiddetta immunità di gregge.
Dal 2015 il calendario per la vita approvato, raccomanda e rimborsa i vaccini antipneumococcici e anti Herpes Zoster. Per quest’ultima vaccinazione la Liguria lo raccomanda per la coorte dei 65enni.
I tassi di copertura per la vaccinazione anti-Hpv (il papilloma virus, che può provocare il tumore del collo dell’utero) sono in aumento per tutte le coorti di dodicenni invitate. Sulla base delle evidenze scientifiche e di considerazioni di equità e di sanità pubblica, la Liguria è tra le 8 Regioni che hanno allargato la vaccinazione agli adolescenti di sesso maschile gratuitamente.
Il secondo pilastro della prevenzione, al fianco dei vaccini, è rappresentato dagli screening, che mostrano in Italia una difformità regionale ancora più ampia. Se in Emilia Romagna ben il 74% delle donne di età compresa tra 50 e 69 anni ha effettuato una mammografia negli ultimi 2 anni, in Calabria tale percentuale scende al 20%; se in Valle d’Aosta il tasso di copertura al test per la prevenzione del tumore dell’utero negli ultimi 3 anni nelle donne di 25-64 anni è pari al 76%, tale percentuale scende al 15% per la Liguria.
La Liguria è la seconda Regione italiana che investe di più rispetto alle altre in prevenzione e sicurezza degli ambienti di vita e lavoro (meno per la prima assistenza, come si vede nel grafico): il 20,3% delle 6 macro-voci che compongono l’assistenza sanitaria in questo ambito (la media nazionale si attesta al 12,3%). La Toscana al primo posto con il 27,5%.
La Valle D’Aosta, la Lombardia, l’Umbria, la Toscana, la Liguria, il Veneto, il Lazio, la Puglia e il Friuli Venezia Giulia, la Basilicata e la Sicilia, sebbene con intensità diversa in termini di valori assoluti, investono in attività di prevenzione destinate alla persona una quota superiore al 20%: su questa voce la Liguria alloca più del 42%.
Emergenza
La qualità di un sistema dipende anche da come questo riesce a far fronte alle situazioni di emergenza. Ad esempio in Liguria e in Lombardia intercorrono in media meno di 14 minuti tra la chiamata dei mezzi di soccorso e il loro arrivo, il doppio rispetto alla Calabria e alla Basilicata, che presenta il tempo di attesa maggiore con 27 minuti.
In caso di infarto la diffusione di interventi di angioplastica primaria e di pratiche laparoscopiche, migliora il recupero del paziente che viene sottoposto in questi casi a pratiche meno invasive rispetto alle tecniche tradizionali. Nel caso di intervento di angioplastica primaria (Ptca) entro 2 giorni dal verificarsi dell’infarto, aumentare sensibilmente anche la speranza di sopravvivenza del paziente. In Valle d’Aosta e Liguria più del 45% degli infartuati vengono trattati con Ptca entro 2 giorni, mentre in Molise, Basilicata e Marche la percentuale scende sotto il 20%. Regioni come Emilia Romagna e Lombardia sono allineate alla media nazionale (39%).
Antibiotici e resistenza ai farmaci
Il consumo pro capite di antibiotici, che rappresenta un modo per verificare l’appropriatezza prescrittiva, è maggiore nelle Regioni del Sud: in Calabria la dose definita giornaliera per 1.000 abitanti è pari a 33, il doppio che in Liguria (16). Oltre alla Liguria, anche Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Lombardia registrano un consumo contenuto di antibiotici con una dose giornaliera inferiore ai 20 per 1.000 abitanti. È noto che l’abuso di antibiotici sviluppi la resistenza dei batteri al farmaco che dovrebbe debellarli.
Spesa farmaceutica
Per quanto riguarda la spesa farmaceutica territoriale, la Liguria riesce ancora a fare bene pur avendo già livellato parecchio: rispetto al 2013 -1,6%. Sulla spesa farmaceutica ospedaliera (vedi grafico) invece sfora gli obiettivi di spesa.