865 edifici che ospitano istituzioni scolastiche, di cui 833 attivi, 19 disattivati e 13 adibiti a palestre e spazi amministrativi, sono i numeri delle scuole in Liguria.
Il 53% risulta carente di certificazione. È quanto denunciano gli ingegneri liguri attraverso un articolo pubblicato sul bollettino informativo dell’Ordine.
In particolare, secondo uno studio dell’architetto Andrea Martinuzzi per conto di Anci, la certificazione per l’impianto elettrico è presente in 537 scuole, assente in 107 e non indicato in 221, quella per l’impianto idrotermosanitario è presente in 274 scuole, assente in 188 e non indicato in 403. La certificazione dell’impianto antincendio è presente in 185 casi, assente in 189 e non indicato in 491. La denuncia di impianto di messa a terra è presente in 573 scuole, assente in 117 e non indicato in 175.
In realtà, avverte il presidente dell’Ordine di Genova Roberto Orvieto, che è specializzato in sicurezza antincendio, anche le scuole prive di tale titolo è probabile che siano intrinsecamente sicure. Orvieto spiega che l’Italia, a differenza di altri Stati più evoluti, applica ancora l’antico metodo prescrittivo che prevede determinate misure per soffitti, corridoi e porte (e di conseguenza costose messe a norma) anziché il parametro prestazionale.
Orvieto spiega che con il metodo prestazionale l’ingegnere stabilisce se l’edificio è sicuro definendo gli scenari su modelli validati: quante persone devono uscire dalla scuola, quante ne contiene quell’area, quali combustibili sono presenti e così via. Con questo approccio, dice Orvieto, spesso le scuole date per insicure, in realtà non lo sono.
In Liguria, denuncia Orvieto, da anni sono stati approvati progetti elaborati col metodo prescrittivo che però sono fermi perché non ci sono i soldi per portare a termine i lavori di adeguamento. La politica, auspica il presidente dell’Ordine, dovrebbe avere il coraggio di ricominciare daccapo con l’approccio prestazionale.