«La Liguria è in una situazione di emergenza rifiuti, stiamo sondando il mercato per capire dove conferirli in attesa di partire con gli impianti di pretrattamento».
Non usa mezzi termini l’assessore regionale all’Ambiente Giacomo Giampedrone, che ha appena firmato l’accordo di 50 giorni con l’Emilia Romagna per conferire i rifiuti a Piacenza in attesa di ristabilire il rapporto con il Piemonte. «Questa situazione si esaurirà in ogni caso entro la fine dell’anno – ha detto Giampedrone – dopodiché torneremo al punto di partenza.
Stiamo facendo un sondaggio di mercato per capire anche cosa può offrire il mercato estero per l’acquisizione dei nostri rifiuti. Le altre Regioni hanno delibere molto strette che impediscono un rapporto nel lungo periodo».
La Regione sta sondando per esempio anche un partner in Costa Azzurra, ma la partita vera da giocare è “in casa”: l’aumento della differenziata e la realizzazione degli impianti di pretrattamento, perché al giorno d’oggi il rifiuto senza essere trattato non ha mercato. «Almeno per la parte del trattamento dell’organico la Liguria deve essere al passo con le altre – aggiunge Giampedrone – siamo consapevoli che passare dal 30 al 65% di differenziata in poco tempo significhi un costo per i Comuni che però non deve essere scaricato sui cittadini. Per questo stiamo cercando un progetto pilota che ottenga finanziamenti. Occorre trovare al più presto un piano di interventi per gli impianti di trattamento dell’organico».
La riapertura di “Scarpino 3” l’assessore la dà certa al 50%, ma si tratterebbe comunque di un tampone che consentirebbe di avere maggiore respiro fino al termine del 2016. In ogni caso i rifiuti non potranno essere conferiti senza prima essere stati trattati.