Nel cuore di Sassello c’è un’azienda che esporta in Italia e nel mondo alcune delle dolcezze simbolo della Liguria: tra queste l’amaretto morbido, fiore all’occhiello della Sassellese, nata nel 1961 come piccolo laboratorio artigianale grazie all’iniziativa di Augusto Cavallero. L’azienda conta oggi 50 dipendenti, 4.500 metri quadrati di superficie tra uffici e produzione e un fatturato di 10 milioni di euro.
Alla famiglia del fondatore sono subentrati, negli anni Novanta, i Timossi, tuttora alla guida dell’azienda. Nel 1994 La Sassellese ha cambiato denominazione in Adr spa (Aziende dolciarie riunite), e ha raccolto anche i marchi Dea e Isaia, entrambi protagonisti di quella tradizione artigianale sassellese che, negli anni Sessanta, è diventata un vero e proprio distretto alimentare-dolciario. «Ciascun marchio ha una propria specificità – spiega Agata Gualco, responsabile Marketing di Adr – data dal fatto che entrambe sono aziende storiche del territorio. La produzione di Isaia, per esempio, è più orientata agli amaretti».
Produzione alimentare che ha subito diverse influenze territoriali, essendo Sassello a metà strada tra il Piemonte e il genovesato: «Tra i nostri fiori all’occhiello ci sono sicuramente l’amaretto morbido e il canestrello, anche nella sua versione “mini” inventata dal fondatore, il canestrellino – precisa Gualco – Se questi sono tipici di Genova, il bacio di dama, fatto nostro come Bacio di Sassello, è invece più tipico della regione piemontese». Tra le invenzioni di Augusto Cavallero anche la confezione flow pack, poi adottata da tutti i produttori: consentendo di mantenere intatte le caratteristiche del prodotto, la novità ha determinato un grande successo sul mercato.
Più recente invece il nuovo amaretto ricoperto di cioccolato: presentato a maggio a Tuttofood, sarà lanciato sul mercato in autunno. «Siamo sempre molto attenti all’aspetto innovazione – dice Gualco – e ogni anno c’è sempre qualcosa di nuovo su cui lavorare». Maggio è stato anche il mese della Liguria a Expo e l’amaretto di Sassello è stato tra i protagonisti, come spiega la responsabile marketing: «In un ottica di maggiore apertura sui mercati esteri, abbiamo partecipato allo Spazio Liguria insieme al Comune di Sassello con una giornata dedicata alla presentazione del nostro prodotto di punta».
Proprio quello estero è un mercato su cui l’azienda vuole crescere. Presenti in Europa, soprattutto in Germania, Gran Bretagna e Paesi Bassi, amaretti e canestrelli, ma anche pandolci, sono esportati oltre oceano: «Fuori dal continente lavoriamo soprattutto con gli Stati Uniti, Giappone, Australia e Qatar», precisa Gualco. In Italia ci si rivolge soprattutto alla grande distribuzione, che occupa il 70% del mercato interno, seguita dai grossisti e dalle vendite al dettaglio. Vendite che non hanno subito forti scossoni in questo periodo di crisi: «Non sono stati anni facili, ma essendo il nostro un mercato alimentare di nicchia, siamo riusciti a mantenere i volumi piuttosto stabili». Ogni anno Adr produce e distribuisce in Italia e all’estero circa 350 tonnellate di amaretti morbidi e quasi 2 mila tonnellate di canestrelli e canestrellini, pari a circa 9 milioni di confezioni.
Alta l’attenzione sulle materie prime: i fornitori sono tutti italiani, ma questo non significa che lo siano anche i prodotti acquistati. Quello che non manca però è la qualità nella scelta degli ingredienti: «Ci sono materie prime che provengono necessariamente dall’estero perché non esistono sul mercato italiano – spiega Gualco – È il caso delle armelline, per esempio, che arrivano dalla Spagna e dalla Grecia. Nel caso delle nocciole, invece, scegliamo solo le Igp del Piemonte».