«Ha successo all’estero una grande azienda, non una grossa azienda, non contano le dimensioni, è importante avere una visione, le idee chiarissime su cosa si vuol fare, e i mezzi per farlo». Lo dichiara Emanuele Maria Valdenassi, titolare della Valdenassi, che impiega sette persone e, dalla sua sede adiacente alla stazione ferroviaria di Arma di Taggia, vende arredi per yacht in tutto il mondo, in Svezia, Turchia, Usa, Sudafrica, Emirati Arabi Uniti, Brasile, Hong Kong, Australia, Libano, Arabia Saudita e altrove.
Valdenassi è uno di quei produttori che sono riusciti a salvarsi dalla terribile crisi della nautica italiana, iniziata nel 2008 e, forse, destinata a finire quest’anno, proprio grazie alla capacità di recuperare oltre confine ciò che era andato perduto in Italia. Ha iniziato a produrre carabottini in teak massello con il pantografo a controllo numerico, dotati di targhettina adesiva indelebile che ne garantisce la rintracciabilità secondo norme di qualità ISO 9000, poi ha allargato ad altri arredi, come le sedie. Fino al 2008 il fatturato cresceva a due cifre, c’è stato un brusco calo del 2008 e poi l’azienda di Taggia è tornata a crescere grazie alle esportazioni: nel 2009 l’export hanno raggiunto il 22% del fatturato, nel 2010 il 31%, nel 2011 il 41%, nel 2012 il 47% e nel 2013 e nel 2014 si è attestato sul 50%, a giugno di quest’anno era al 55%, a fine anno si prevede arrivi al 55 – 60%.
«È in atto – precisa Valdenassi – un boom dell’export negli Usa, iniziato nella seconda metà del 2015. In febbraio sono stato al salone di Miami, dove arrivano anche tanti clienti sudamericani e c’era da restare a bocca aperta, clienti che arrivavano, firmano un contrattato d’acquisto e pagavano un acconto. Cose che al Salone di Genova si vedevano fino al 2008. I titolari dei cantieri italiani avevano il sorriso stampato sul volto. Io andrò, come espositore, al salone di Fort Lauderdale, il più importante del mondo, in novembre».
Secondo Valdenassi, il successo della sua azienda sui mercati esteri, nonostante le dimensioni, dipende essenzialmente da tre fattori. «A parte il fatto – precisa – che vendiamo arredi, non macchinari, quindi non dobbiamo fornire assistenza, tecnici, eccetera, ci siamo adeguati ai tempi. Abbiamo potenziato enormemente il sito internet, spendiamo migliaia di euro per il sito, che è in tre lingue e offre anche video. Se un architetto vuole fare un rendering può prendere un nostro file in 3D e utilizzarlo gratis. Un video fa capire come è il prodotto molto meglio di una fotografia. Il 95% dei clienti Usa ci contatta per e – mail e conclude la transazione per e – mail, il pagamento avviene mediante carta di credito. Si arriva alla conclusione senza essersi mai parlati al telefono. Con i clienti italiani una telefonata è meglio farla, siamo meno abituati agli affari via internet. Contano – prosegue l’imprenditore – anche la qualità del prodotto e la velocità di consegna. Valdenassi è nata con grande attenzione alla qualità, forniamo prodotti garantiti al cento per cento per l’uso marino. Molte sedie in teck che arrivano sul mercato hanno giunture e cerniere in ferro, dopo qualche settimana in mare cedono, corrose dalla salsedine. Il proprietario è fortunato se non si è fatto male. Ci sono tele che scoloriscono, arredi deformati da beccheggio e rollio. Inconvenienti che non si incontrano usando i nostri prodotti. Importanti sono anche i tempi di consegna. Disponiamo delle risorse finanziarie per tenere gli stock necessari. Altri devono lasciare vuoti i magazzini, noi no, li abbiamo pieni, quando arriva un ordine, la merce parte».