I cavalli selvaggi dell’Aveto sono in questi giorni oggetto di osservazione da parte degli istruttori europei di Monty Roberts (l’uomo che ascolta i cavalli), e dei loro studenti, provenienti da varie regioni italiane (alcuni dalla facoltà di Scienze Naturali dell’Università di Genova). Hanno guidato il gruppo sulle tracce dei cavalli Evelina Isola, naturalista e guida ambientale del progetto” I cavalli selvaggi dell’Aveto – Wildhorsewatching”, Cristiane Moeller e Jenny Ahlroth, istruttrici rispettivamente in Italia e Finlandia di Monty Roberts (www.montyroberts.com).
Evelina Isola e Paola Marinari, creatrici e curatrici del Progetto “I cavalli selvaggi dell’Aveto – Wildhorsewatching”, si occupano da anni della tutela e della valorizzazione del branco selvaggio e della promozione del territorio in cui i cavalli selvaggi vivono, proponendo escursioni di horsewatching , a piedi, guidate dalla naturalista. Il progetto ha recentemente ottenuto il patrocinio del ministero della Salute e a breve inizieranno i tirocini degli studenti di Scienze Naturali, promossi dai docenti dell’Università di Genova.
Nell’area del Parco Naturale Regionale dell’Aveto, tra pascoli e faggete, vive un branco di cavalli selvaggi composto da una cinquantina di capi, eredi di un piccolo gruppo, il cui proprietario morì una quindicina di anni fa, lasciandoli abbandonati alla loro sorte. L’incontro con i cavalli di razza bardigiana, che da decenni, trascorrono le estati in alpeggio, ha permesso la riproduzione e la nascita di nuove famiglie di cavalli selvatici che, nell’ultimo decennio, non hanno mai avuto rapporti con l’uomo. Il comportamento in natura dei cavalli selvaggi dell’Aveto è del tutto assimilabile a quello dei mustang delle praterie americane e della mongolia.