«La posizione di una associazione dei consumatori non può che essere favorevole a una pluralità di attori che forniscono la prestazione, soprattutto nei servizi pubblici, dove permangono anacronistici monopoli. La concorrenza non può che portare vantaggi ai consumatori». Così il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, risponde al vicepresidente della Cooperativa Radio Taxi Genova, Simone Gambaro, che accusa l’associazione dei consumatori di essere ostile ai tassiti e di sostenere le ragioni di Uber.
Secondo Truzzi, «l’unico limite all’utilizzo dei taxi come di Uber è quello etico (frasi razziste sui mezzi, lavoro minorile, supersfruttamento, ecc.): il limite all’autosfruttamento dei padroncini dei taxi e dei ragazzi di Uber non risiede nell’abolizione di una delle due figure, ma in una sorta di tariffa minima imposta dall’autorità per impedire che la concorrenza senza regole magari favorisca i consumatori, ma in grande danno ai lavoratori».
Il presidente di Assoutenti rileva inoltre che «l’innovazione di per sé non è il male, come interpretarono i tessitori ai primi dell’800, quando distrussero e diedero fuoco ai primi telai meccanici, un po’ come è avvenuto per qualche auto Uber in Francia nel 2015. La storia si ripete, e le associazioni, più che gli aderenti, non hanno imparato nulla. Mi dica lei – conclude Truzzi – se tra 20 anni immagina un futuro senza share economy, che è alla base di servizi come Uber e Bla bla car».