Si va verso la chiusura dell’aumento di capitale da 850 milioni di euro di Banca Carige, le previsioni sono che si arrivi al tutto esaurito e che non sia più necessaria la vendita della Cesare Ponti.
Oggi terminerà la parte clou dell’operazione, con lo stop alla possibilità di cedere e acquistare diritti sulle azioni del gruppo bancario ligure, per venerdì prossimo è in calendario la chiusura della possibilità di esercitare i diritti. Quindi verranno messiall’asta i diritti inoptati, che secondo voci degli ambienti finanziari dovrebbero risultare quasi a zero.
Con la conclusione dell’aumento di capitale, chiesto dalla Bce dopo l’esito degli stress test, saranno anche definiti gli equilibri dell’azionariato. I soci francesi di Bpce,da circa il 10% sono scesi sotto al 2%, la famiglia Malacalza, partita con il 15%, dovrebbe arrivare vicino al 20%, l’imprenditore Gabriele Volpi dal 5% potrebbe salire al 10%.
Il successo dell’aumento di capitale potrebbe indurre il board della banca a un ripensamento sulla decisione di vendere la Cesare Ponti:la capitalizzazione raggiunta dovrebbe essere sufficiente e consentire a Carige di mantenere il servizio di private banking.Ieri, alla presentazione del premio Rapallo Carige, il presidente Cesare Castelbarco ha confermato che in merito all’offerta di acquisto della Cesare Ponti presentata da Finnat si deciderà il 30 giugno.