Ridare valore ai “buchi neri” della città, trasformandoli, possibilmente, in attività produttive. Puntare su trasparenza, tempi certi e modalità chiare. Così il Comune di Genova cambia la propria prospettiva nei confronti del mondo imprenditoriale e apre il proprio patrimonio immobiliare: 130 mila metri quadrati di superficie coperta da recuperare e riqualificare, con l’aiuto delle imprese.
«Un’iniziativa partita circa due mesi fa – spiega Emanuele Piazza, assessore al Patrimonio del Comune, nel corso dell’incontro in Confindustria Genova con le aziende associate – ma che proseguirà con l’obiettivo di riqualificare queste strutture vuote che, in molti casi, hanno anche un grandissimo valore storico e artistico. Abbiamo cercato di cambiare la nostra prospettiva, puntando su maggiore trasparenza, dialogo e confronto e la risposta che abbiamo finora ottenuto è sicuramente positiva».
Dalle ville ai forti, da palazzo degli Embriaci all’ex facoltà di Economia: a distanza di due mesi, si muove l’interesse della città, soprattutto per gli edifici storici, che suscitano un forte appeal.
«Un cambio di marcia che fa ben sperare – commenta Christian Ostet presidente della Sezione Servizi immobiliari di Confindustria Genova – e che, puntando su maggiore apertura e trasparenza, fa pensare di poter intraprendere con il Comune un percorso di collaborazione utile e fruttuoso per il nostro settore. Siamo pronti a fare la nostra parte nel mettere il patrimonio immobiliare di Genova al centro per poter creare ricchezza, guardando però al sistema in un’ottica economica di lungo periodo».