Anche sotto le festività di Natale e Capodanno i liguri potranno contare sui prodotti alimentari di qualità, in particolare sui dolci made in Liguria, per imbandire le proprie tavole. Secondo la ricerca dell’Ufficio studi di Confartigianato su dati Unioncamere e Istat, l’artigianato alimentare ligure, che conta 3.119 micro e piccole imprese sul territorio, resiste alla crisi e cresce, nell’ultimo anno, dello 0,1%. Andamento quasi in linea con quello nazionale (+0,4%). La crescita maggiore in Trentino Alto Adige (+2,2%), seguita da Toscana, Friuli Venezia Giulia (entrambi +1,4%) e Sicilia (+1,3%). Una tenuta che consente al settore alimentare di reggere anche sul mercato del lavoro: nel secondo trimestre dell’anno l’occupazione nel comparto è cresciuta del 5,4% e quattro addetti su dieci lavorano in un’impresa artigiana (158 mila persone, il 37% del totale).
A trainare l’artigianato alimentare ligure sono soprattutto le specialità dolciarie: si contano oltre 1.560 realtà tra pasticcerie, panifici e gelaterie, in crescita dello 0,1%. Leggero calo (-0,6%) per i servizi di ristorazione, come il cibo da asporto, oltre mille in tutta la regione. In diminuzione il settore della pasta, che conta 222 micro e piccole imprese in Liguria, con un -3,1% rispetto al 2013, la produzione di oli e grassi vegetali e animali (55 imprese, -1,4%), la lavorazione del tè, cacao, condimenti e spezie (44 imprese, -4,3%), quella di frutta, ortaggi e pesce (32 realtà, -7,7%) e della carne (21 imprese, -8,7%). Tengono le imprese del comparto lattiero-caseario (sono 20, in crescita del 42,9%), le 28 produzioni artigianali di vino, distillati e birra (+7,7%) e la lavorazione di cereali e amidi, 6 imprese, rimaste invariate rispetto al 2013.
«La nostra regione ha una grande tradizione alimentare – spiega Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – e proprio i dolci sono alcune delle nostre principali eccellenze più apprezzate dai consumatori. La crescita di questo settore dimostra quanto i liguri, e non solo, siano legati alle nostre produzioni gastronomiche di qualità, continuando a farvi affidamento per i propri acquisti, nonostante la crisi, e in particolare sotto le feste di Natale e Capodanno, supportando così i nostri artigiani anche in questo periodo di difficoltà economica». Proprio in corrispondenza delle festività legate al Natale, a dicembre le vendite al dettaglio dei prodotti alimentari sono del 23,2% superiori alla media mensile del resto dell’anno: si stima che negli ultimi 31 giorni dell’anno il consumo di questi prodotti da parte delle famiglie italiane sia di oltre 15 miliardi di euro, ben 2,6 miliardi in più rispetto a quello medio mensile.
Per quanto riguarda la Liguria, l’artigianato alimentare cresce nel capoluogo (+1%), mentre timidi cali si registrano a Imperia (-0,3%) e La Spezia (-0,7%), ed è leggermente più marcato il segno meno a Savona (-1,2%). Guardando ai comparti che contano il maggior numero di imprese attive, emerge che le produzioni dolciarie sono soprattutto a marchio genovese: ben 724 micro e piccole realtà tra pasticcerie, panifici e gelaterie artigianali sono concentrate nella provincia di Genova (+1,3), mentre Savona ne conta 409 (-1,7%), La Spezia 234 (+0,4%) e Imperia 194 (in calo dell’1%). Anche la maggior parte dei servizi di cibo da asporto si trovano nel capoluogo (625, in leggero calo dello 0,2%), mentre se ne contano 234 alla Spezia (+0,4%), 212 nel savonese (-1,4%) e 108 a Imperia (-0,9%). In diminuzione del 3,9% i 124 pastifici genovesi, mentre per le 44 realtà di Savona il calo è del 4,1%; rimane invariata la situazione nelle province di Imperia e La Spezia, rispettivamente con 24 e 27 imprese.