L’azienda D’Appolonia del gruppo Rina è la seconda impresa a proporsi per un’erogazione liberale dopo l’alluvione che ha colpito Genova e provincia. Si occuperà del progetto per risolvere i problemi idraulici del rio Carpi, che ha contribuito alla devastazione di Montoggio, la situazione più grave dopo Genova. Il rivo, intubato, è letteralmente esploso, per cui si dovrà cambiare sia la geometria sia le dimensioni degli spazi in cui è incanalato. Il sindaco Faustino Mauro Fantoni spiega: «Una grossa frana si è staccata sopra il paese spostando migliaia di metri cubi di detriti, tappando letteralmente lo spazio attraverso cui il torrente passava per immettersi nello Scrivia. Ciò ha provocato un vero e proprio cataclisma: negozi con pareti sfondate, strade interrotte, problemi anche ad alcuni alloggi.

Roberto Carpaneto, presidente e a.d. di D’Appolonia spa è a capo di un’azienda che rappresenta il “braccio armato ingegneristico” del gruppo Rina: «Ci occupiamo di consulenza e ingegneria e siamo presenti soprattutto sul mercato internazionale con i nostri 750 ingegneri. A Genova ci siamo occupati della direzione dei lavori della metropolitana. Dal punto di vista tecnico dovremo confrontarci con il piano di bacino del Po, perché il Carpi è un affluente dello Scrivia, ma a sua volta lo Scrivia lo è del Po. Dalla prossima settimana saremo al lavoro, incontrando i tecnici della provincia».