«È stata dura, ma alla fine siamo arrivati in fondo». Il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando ha commentato così la firma sui documenti che di fatto pongono fine alla lunga e travagliata vicenda dell’Ilva di Cornigliano. L’intesa trovata ieri tra Regione, Comune di Genova, Società per Cornigliano, Confindustria Genova, azienda e sindacati, prevede la modifica dell’accordo di programma del 2005 e il ricorso alla cassa integrazione in deroga per 765 dei 1750 dipendenti attualmente a carico della società siderurgica. Ora si aspetta solo la firma della presidenza del Consiglio e dei ministri, che dovrebbe arrivare in giornata.«È stato difficile mettere insieme tanti soggetti diversi. L’azienda anticiperà la cassa i deroga per i prossimi tre mesi, poi con la legge di stabilità 2015, ci sarà un nuovo provvedimento» ha detto Burlando. Lunedì prossimo partiranno i lavori di pubblica utilità finanziati dalla Società per Cornigliano, tramite cui i lavoratori potranno integrare il reddito fino al 77% della retribuzione base. La cassa in deroga verrà riconosciuta fino al 31 maggio 2015, dal 1 giugno al 10 agosto il reddito verrà garantito dall’Ilva, poi entrerà in gioco la cassa integrazione straordinaria, che durerà fino al 30 settembre. Dal 1 ottobre, se necessario, verranno rinnovati i contratti di solidarietà.«Da adesso per un intero anno c’è una protezione sociale per i lavoratori» ha aggiunto il presidente della Regione.
«L’accordo di oggi è una tappa importante per dare continuità di reddito ai lavoratori, facendo proseguire gli ammortizzatori sociali, visto che non era più possibile andare oltre con i contratti di solidarietà che potranno riprendere solo dal 1 ottobre 2015. Inoltre ci ha consentito di evitare possibili tensioni nella città di Genova» ha spiegato l’assessore regionale al Lavoro Enrico Vesco. «Il buon lavoro di squadra compiuto e il senso di responsabilità dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali» ha detto l’assessore « ci ha consentito di portare a casa un risultato importante. Si tratta di un accordo che da un lato modifica l’intesa quadro su Cornigliano del 1999 e dall’altro contempla anche un accordo sindacale e con il Ministero del lavoro».