Il primo ottobre partirà il bando sulle attività extra alberghiere e proseguiranno le istruttorie sul bando del commercio. Rifugi alpini ed escursionistici, case per ferie, ostelli della gioventù, affittacamere, case e appartamenti per vacanze potranno migliorare o aprire grazie alla concessione di finanziamenti da un minimo di 50 mila a un massimo di 500 mila euro, che potranno essere restituiti nell’arco di 5 e 10 anni a tassi agevolati dello 0.5% o dell’1%.
La programmazione europea 2007-2013 prevede che progetti debbano chiudersi entro giugno 2015. La scadenza della rendicontazione è ottobre 2015. La chiusura totale del programma è stabilita a dicembre 2015. «Il nuovo programma 2014-2020 – anticipa Walter Bertini di Filse – sarà dedicato ancora a efficientamento energetico, a ricerca e sviluppo e innovazione. Dalle prime notizie del ministro per la Coesione territoriale Carlo Trigilia, sarà una programmazione che dovrà consentire il raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico, competitività, ricerca, cercando, con i contributi europei, di far fare salto di qualità tecnologico alle imprese». «Grazie al piano energetico regionale – annuncia l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Renzo Guccinelli – possiamo mettere sul tavolo 70-80 milioni per l’efficientamento, ma sarà difficile vedere il primo bando prima del 2015. Gli step prevedono la redazione del Piano operativo nazionale, poi quello regionale, entrambi soggetti all’approvazione dell’Ue».
Guccinelli svela i progetti a medio termine: «Faremo un nuovo bando sul fotovoltaico e uno sulle reti d’impresa. Non ci saranno troppe risorse, ma almeno è un incentivo». Quello delle reti di impresa è un tema delicato perché in Liguria, ma non solo, hanno stentato a decollare: «Se c’è la grande azienda a fare da traino – dice Risso – è un discorso, ma l’unione di una serie di pmi, per com’è strutturata adesso, non viene vista come un vantaggio neanche dal punto di vista fiscale». Per l’azione 1.2.4. sull’ingegneria finanziaria è stato attivato il fondo per il capitale di rischio in partenza a fine mese: 20 milioni a disposizione delle piccole e medie imprese in fase di crescita. A occuparsene sarà Ligurcapital. Il fondo interviene attraverso l’investimento diretto (insieme a terzi investitori privati) in strumenti finanziari che riguardano principalmente l’acquisizione di partecipazioni minoritarie e temporanee al capitale di rischio delle Pmi. «Questi interventi che l’ente pubblico sta facendo in parallelo con i tradizionali aiuti bancari, sono importanti perché aiutano le imprese – dice Andrea Bottino di Ligurcapital – la speranza è che abbiano ricadute positive sul territorio e sull’occupazione».
La soglia minima di investimento del Fondo è di 100 mila euro per ciascuna Pmi. Il bando stabilisce anche che l’attività istruttoria deve concludersi entro 90 giorni dalla data di presentazione della domanda con la comunicazione dell’esito all’impresa richiedente «Ligurcapital – spiega Bottino – con questo particolare sistema, sottoscriverà una partecipazione di minoranza nel capitale delle aziende che presentino un piano industriale giudicato credibile, per una quota di partecipazione massima prevista del 49,9%. La sottoscrizione di capitale avrà una durata limitata nel tempo e permetterà la condivisione del rischio degli investimenti previsti per una cifra annua di 1,5 milioni al massimo». L’intervento, a prescindere dallo strumento utilizzato, non potrà superare i 5 anni.