L’industria guida a fatica il recupero dell’economia genovese verso i livelli pre-lockdown, con fatturato e ordini nazionali in ripresa nel secondo semestre 2020, a differenza dei numeri relativi all’export. L’analisi di Confindustria Genova, presentata questa mattina, mette a confronto i dati degli ultimi sei mesi del 2020 – periodo caratterizzato dal boom nel terzo trimestre e dagli effetti della seconda ondata di Covid nel quarto – con lo stesso periodo del 2019.
Se da un lato il manifatturiero genovese mostra importanti segnali di ripresa, con un +1,1% della produzione, un +8,6% di fatturato Italia e +0,5% di occupati nell’organico, dall’altro preoccupano i numeri degli ordini esteri: -4,4%, con il fatturato che in questo caso crolla del 2,5%.
Il dato agglomerato di industria e servizi segna un -2,1% per gli ordini estero e -3,3% di fatturato estero. Stabile il fatturato nazionale (+0,3%), in lieve crescita gli ordini (+0,9%). Il costo del lavoro scende del 2,9%, gli occupati in organico dello 0,5%, calo da ricondursi esclusivamente ai servizi.
«In Italia la ripartenza è stata in generale migliore delle previsioni, almeno fino alla seconda ondata di Covid, arrivata lo scorso autunno – è il commento di Guido Conforti, vicedirettore di Confindustria Genova e responsabile dell’Ufficio studi – Il terzo trimestre ha fatto registrare un rimbalzo significativo, sia di pil, sia di produzione industriale. Così non è stato nel quarto trimestre, con una produzione in pesante flessione. Con la pandemia spicca poi la frenata delle esportazioni, elemento rilevante in un’economia che, come quella italiana, è molto esposta all’export».
Agroalimentare e metalmeccanica i comparti industriali che hanno retto maggiormente. Guardando invece altri settori, è particolarmente desolante il quadro della logistica, che registra tutti dati in calo: -14,7% del fatturato Italia, -4,5% di quello estero, -1% gli occupati in organico. «Il calo del traffico portuale delle merci è del 13,5%, i container del 6,2% – aggiunge Conforti – dati confermati anche dall’aggiornamento sui traffici nei porti di Genova e Savona-Vado, arrivato proprio ieri».
Fa peggio il turismo: il fatturato nazionale a Genova ha perso il 37,6%, quello estero il 23,2%. -10,9% gli occupati in organico. Quasi azzerato il traffico passeggeri delle crociere, -95,8%, mentre i traghetti registrano un -37,5%. Male anche il movimento aeroportuale: passeggeri in calo di oltre il 74%, i movimenti si sono dimezzati. Unico dato positivo, quello relativo alle presenze dei turisti italiani tra luglio e ottobre 2020 (+0,5%), crollano invece arrivi (-59%) e presenze (-55,8%) degli stranieri.
In questo contesto, Confindustria rileva un paio di eccezioni: la sanità privata, il cui fatturato nel semestre sale del 15,6% rispetto allo stesso periodo del 2019, e l’area finanziaria-assicurativa, con un giro d’affari in crescita del 16,8% nel periodo preso in esame.
Confidando negli effetti della campagna vaccinale e in un allentamento pressoché totale delle restrizioni almeno da maggio, così come spera il presidente degli industriali genovesi Giovanni Mondini, le previsioni per il 2021 sono quelle di una decisa ripresa: +4,8% per il Pil italiano, una ripresa dei consumi del 5,9%, investimenti in crescita di quasi il 10%. Ipotesi di ripresa anche per l’export: +11,3%. Parziale recupero dell’occupazione (+4%), in crescita però il tasso di disoccupazione (12,4%).
Sul fronte genovese, le previsioni di Confindustria per l’industria e i servizi sono quelle di una prosecuzione del recupero di fatturato (+1,8%) e degli ordini nazionali (+1,5%), accompagnati da una più lenta ripresa dell’export (+0,6%) e degli occupati (+0,4%).
Leggi qui l’analisi di Confindustria relativa al primo semestre 2020