Il bilancio preventivo 2019-2021 del Comune di Cogorno pareggia a 6,928 milioni nel 2019.
Le entrate correnti ammontano a 4 milioni e 600 mila euro, le voci più significative restano l’Imu (1 milione 270 mila euro) e l’addizionale Irpef, che resta invariata. 900 mila euro circa di Tari vanno a pareggiare i costi di gestione. Tra le altre entrate anche la Tosap (tassa sull’occupazione suolo e aree pubbliche): «Il sistema è stato internalizzato e questo ci ha portato una leggera economia e a un maggior controllo e qualità del servizio», ricorda l’assessore comunale al Bilancio Sergio Segalerba.
Un’altra attività sarà svolta dall’Ufficio Tributi per il recupero dell’evasione tributaria che nel 2019 si stima a circa 115 mila euro tra Imu e Tari. «L’evasione produce un doppio effetto negativo – spiega l’assessore – il non incassare subito una risorsa che era prevista a Bilancio e il doverne accantonare altre per coprire il mancato introito. Senza contare tutto il lavoro aggiuntivo del personale per il recupero».
Per quanto riguarda le uscite nel triennio 2019-2021 sono previsti 1 milione e centomila euro circa di investimenti di cui 676 mila solo nel 2019.
Tutti i servizi per i cittadini restano confermati: trasporto scolastico, segretariato sociale, assistenza domiciliare agli anziani e disabili, centro di socializzazione, sostegno del centro Fiordaliso, solo per citarne qualcuno.
«L’amministrazione − aggiunge Segalerba − anche per il triennio 2019-2021 non prevede l’accensione di alcun mutuo, così come è stato fatto negli ultimi dieci anni: l’indebitamento complessivo del Comune è passato da 3 milioni e 173 mila euro nel 2014 a 2 milioni e 123 mila euro nel 2018, che significa che in quest’arco di tempo il debito è diminuito del 32 per cento e siamo molto al di sotto dell’indebitamento consentito dalla legge. Contiamo di proseguire su questa strada».
È stata confermata la tariffa del 2018 della Tari, il costo complessivo del servizio è di 950 mila euro circa. Nel 2018 confermata la percentuale di raccolta differenziata del 68%: «Ottimo dato se si pensa che prima di iniziare col nuovo servizio si aggirava al 23 per cento», ricorda l’assessore.
«Nonostante questo restano molte incognite sul futuro della gestione del servizio a causa della farraginosa e contraddittoria normativa regionale e nazionale che ci impone di indire una gara unica per il servizio di raccolta – sottolinea l’assessore − Il Comune di Cogorno è capofila di altri 13 comuni della val Fontanabuona, con i quali stiamo adottando tutte le misure per cercare di evitare questa soluzione, almeno fino al 31 dicembre 2020, perché da quel momento in poi la legge regionale prevede una gara unica per tutta la Liguria: sarebbe oneroso indirla per solo un anno e mezzo, inoltre comporterebbe maggiori costi per la gestione complessiva».