Oltre 22 mila nuovi contratti in Liguria tra settembre e novembre di quest’anno: queste le previsioni occupazionali delle imprese liguri emerse dall’ultimo monitoraggio di Unioncamere-Sistema Informativo Excelsior. 22.110, per la precisione, di cui 7.800 nel solo mese di settembre. In Italia i fabbisogni delle imprese, secondo la rilevazione di Unioncamere, porteranno a 995.630 nuove assunzioni in questi tre mesi, di cui quasi 371 mila a settembre.
Di quei 22.110 nuovi contratti in Liguria, per la metà si tratta di tempi determinati, mentre il 25% sarà a tempo indeterminato. Apprendistato nell’8% dei casi, stessa percentuale per i contratti di somministrazione. 5% collaboratori e il restante 3% altre forme di contratto da dipendente. Una distribuzione che rispecchia quella media nazionale.
La maggior parte delle persone troverà lavoro in provincia di Genova (12.970, di cui 3.380 a settembre). Per la stragrande maggioranza nei servizi (74%), il restante nell’industria (26%). Segue La Spezia, con 3.470 nuovi contratti, di cui poco più di mille previsti a settembre e per il 70,2% nei servizi. Segue Savona, 3.380 nuovi posti di lavoro, il 69,7% nei servizi, il restante nell’industria. Anche in questo caso, un migliaio i contratti a settembre. Infine Imperia: qui le aziende prevedono di assumere 2.300 persone, di cui 530 a settembre e per il 77,1% nell’ambito dei servizi.
Analizzando la suddivisione per grandi gruppi professionali, le figure più richieste in Liguria saranno impiegati e addetti alle vendite, con il 37% di previsione di assunzione. Seguono gli operai specializzati (28,1%), dirigenti, professioni specializzate e tecnici (19%) e infine le professioni non qualificate (15,9%).
Il dettaglio provinciale, a partire dalle figure professionali più richieste: alta domanda di impiegati e addetti vendite nell’imperiese (46,3%), nello spezzino (37,5%), seguiti da Savona (36,8%) e Genova (35,3%). Operai specializzati più richiesti nello spezzino (29,9%) e a Savona (28,1%), un po’ meno a Genova (27,9%) e a Imperia (26%). Le professioni non qualificate trovano più spazio a Savona (22% di contratti) e alla Spezia (16,4%), meno a Imperia e Genova, entrambe intorno al 14,5%. Infine, le figure dirigenziali, i tecnici e le professioni specializzate: la più alta richiesta è a Genova (il 22,3%), seguono La Spezia (16,3%), Savona e Imperia (intorno al 13%).
Dallo studio emerge inoltre che Genova risulta tra le 10 province che offrono le maggiori opportunità di lavoro per i giovani: con il 41,7%, il capoluogo ligure si piazza sesto dopo la Valle d’Aosta (52,4%), Verbano-Cusio-Ossola (47,4%), Sondrio (46,7%), Asti e Pordenone (entrambe con il 42,3% di opportunità di lavoro per i giovani). La media nazionale è del 36,1%: le figure “young” più ricercate sono nel settore turistico (alloggio e ristorazione), ma anche nell’industria (attività estrattive e lavorazione minerali), servizi informatici e telecomunicazioni.
Gettando infine un’ultima occhiata sulle professioni, in generale, le più richieste in Italia nel periodo preso in considerazione sono quelle non qualificate nel commercio e nei servizi (122.890 contratti previsti) e quelle qualificate nella ristorazione e nelle attività ricettive (110.220). Per queste ultime la difficoltà di reperimento tocca il 23%. Le professioni qualificate richieste nelle attività commerciali sono 99.880. Difficile reperire artigiani, operai metalmeccanici specializzati e installatori, richiesti in 67.490 casi, ma con il 41% di probabilità di non trovare la figura ricercata.