Trasformare lo spreco di cibo, che vale oltre 2 mila miliardi di euro nel mondo, in una risorsa. È questo l’obiettivo di Ricibo, l’iniziativa del Comune di Genova che mette in rete, in modo informale, istituzioni, servizi sociali, associazioni e gruppi impegnati in queste attività.
«Anche con questa iniziativa portiamo avanti con determinazione l’idea del riciclo del cibo a favore delle persone che hanno difficoltà economiche – spiega Emanuela Fracassi, assessore alle Politiche sociosanitarie del Comune di Genova – Ma ciò è possibile solo in sincronia con le grandi aziende, le associazioni che si occupano di social market – quattro in tutta Genova – e mense, il Comune e i servizi sociali. Questo perché le persone che usufruiscono di questi servizi sono le stesse seguite dai nostri servizi, che accedono ai social market e alle mense».
Utilizzando anche le nuove forme di comunicazione (webpage, canali social, app), Ricibo ha lo scopo sia di favorire la partecipazione solidale dei cittadini e delle imprese facendo circolare le conoscenze, sia di condividere e scambiare informazioni, competenze e risorse tra enti che si occupano di lotta alla povertà: «Con Ricibo promuoviamo una pagina sul sito del Comune, in cui vengono spiegate le opportunità, anche per le aziende, che derivano dal riutilizzo e dalla lotta allo spreco di cibo – spiega Fracassi – a cui si affianca una pagina Facebook che prevede anche un gruppo tra le varie associazioni, che possono così comunicare tra loro e, se vi fosse la necessità, effettuare scambi per una migliore gestione della donazione di cibo».
In Italia lo spreco pesa per lo 0,5% sul Pil, oltre 8 miliardi di euro. Per una famiglia italiana questo significa una perdita di 1.693 euro l’anno. In Italia ogni anno finiscono tra i rifiuti dai 10 ai 20 milioni di tonnellate di prodotti alimentari, per un valore di circa 37 miliardi di euro. Cibo che basterebbe a sfamare, secondo i dati Coldiretti, circa 44 milioni di persone.
Alla luce di questa situazione, la lotta allo spreco è diventata una legge dello Stato (la n.166 del 19 agosto 2016), a cui anche Ricibo si ispira: un provvedimento organico sul recupero delle eccedenze alimentari e farmaceutiche nelle fasi di produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione di tali prodotti e sulla loro donazione per solidarietà sociale. La legge prevede diversi vantaggi per le aziende, a partire dalle semplificazioni burocratiche (per esempio non è più necessaria una dichiarazione preventiva di donazione alla Guardia di Finanza per importi inferiori ai 15 mila euro per donazione. Inoltre, la cessione gratuita per solidarietà sociale, di beni prodotti o commercializzati dall’impresa non è considerata reddito ed è esente da Iva. A ciò si aggiunge un miglioramento dell’immagine aziendale e del legame col territorio.