Legambiente pubblica il nuovo rapporto Ecosistema scuola, sulla qualità dell’edilizia, delle strutture e dei servizi scolastici italiani.
L’indagine, giunta quest’anno alla XXV edizione, è realizzata sui dati forniti dai Comuni capoluogo di provincia e fa riferimento all’anno 2024.
Sicurezza e qualità dei servizi: la situazione nelle scuole liguri
Per quanto riguarda la Liguria, il dato relativo alla sicurezza degli edifici scolastici resta negativo: meno di 1 immobile su 3 (31,3%) ha il collaudo statico e il 42,5% il certificato di agibilità. I valori risultano decisamente inferiori alla media nazionale, rispettivamente al 45,2% e 47,2%.
Migliora la situazione per le certificazioni antincendio (84,4%) e la rimozione delle barriere architettoniche: in Liguria l’89,7% degli edifici scolastici è senza barriere.
Nettamente in aumento il dato sulle indagini diagnostiche sui solai che è al 57,1%, intervento di manutenzione prioritario considerato che il crollo degli stessi costituisce il maggiore fattore di rischio e incidenti nelle scuole.
Per quanto riguarda gli interventi di manutenzione straordinaria, sia sui solai che su altro, la Liguria ha stanziato una media di 15.000 euro ad edificio e ne ha spesi 14.000, mentre la media italiana è di 39.000 stanziati (in calo rispetto alla media degli ultimi cinque anni 43.563) e 29.000 spesi.
Anche rispetto alla manutenzione ordinaria degli edifici scolastici, nel 2024 in Italia si registra una flessione sia negli stanziamenti che nella spesa effettiva, pari rispettivamente a 10.000 euro e 8.000 euro. Particolare merito va a Savona che ne spende 27.900 a edificio ed è la 2° migliore in Italia.
Preoccupante il dato dell’amianto, presente in ben 160 edifici scolastici in tutte le province.
Meno di 1 edificio su 2 (48,6%) è attrezzato per attività sportive con palestre o campi esterni: il dato, seppur basso, risulta vicino alla media nazionale (50,2%).
Pochi servizi di scuolabus, ancora meno di pedibus, gestiti solo da volontari e senza alcun progetto come invece da altre parti. Genova è una delle poche città ad avere un servizio di bicibus ma anche questo solo gestito da volontari.
Pessima la situazione sicurezza intorno alle scuole: sono pochi gli attraversamenti pedonali, pochissime le zone 30, isole pedonali o strade scolastiche.
Solo il 23% delle scuole ha il servizio mensa interno contro una media italiana del 73,7%, ma in compenso emerge un’attenzione alla qualità: biologico, prodotti a km zero, recupero del cibo, raccolta differenziata, poco utilizzo del monouso, in genere in mater-bi.
Altri indicatori e servizi molto importanti, a beneficio di famiglie, studenti e scuole, sono gli investimenti delle amministrazioni per il pre e post scuola: purtroppo insufficiente in tutte le città capoluogo di provincia fatta eccezione per Imperia (come l’anno scorso), unica anche ad aver costruito nuove scuole.
Dato positivo invece per le certificazioni energetiche presente in quasi tutte le scuole della Liguria (92,9%) contro una media nazionale del 27,4% ma solo il 15,6% utilizza energie alternative contro il 21,3% nazionale.
«Dalla lettura dei dati emerge la necessità di un serio investimento di denaro e idee nella scuola – dichiara Stefano Bigliazzi, presidente Legambiente Liguria – soprattutto se consideriamo che nel 2024 è stato investito in progetti educativi solo € 2,57 a studente contro una media italiana di € 17,38. Certo partivamo da un dato € 0,44 a studente nel 2023, quindi è innegabile che un piccolo miglioramento ci sia stato, ma non basta. Bisogna invertire la rotta e puntare su progetti che possano e debbano portare finanziamenti.»
Ancora il presidente dell’associazione ambientalista evidenza come sia necessario «creare isole pedonali e strade scolastiche per mettere in sicurezza l’ingresso a scuola (il Comune di Genova ne ha appena inaugurata una, speriamo sia la prima di una lunga serie)».
«Servono investimenti per mettere in sicurezza gli edifici, per realizzare strutture per le attività sportive ed all’aperto e impegnarsi a realizzare una scuola moderna. Dobbiamo credere nel futuro per i nostri giovani» – conclude Bigliazzi.
Focus: 25 anni di edilizia scolastica
Nel Report vengono analizzati oltre ai dati del 2024, anche quelli degli ultimi 25 anni che evidenziano la mancanza di una strategia solida e continuativa per la manutenzione dell’edilizia scolastica (sia ordinaria che straordinaria), accompagnata da pochi fondi, seppur stabili, per la manutenzione ordinaria.
Legambiente parla di una media di fondi che negli ultimi 16 anni, dal 2009 al 2024, è oscillata tra i 5.000 e i 13.000 euro per edificio, a seconda dell’area geografica. Un dato che, pur nella sua regolarità, per Legambiente evidenzia una grave insufficienza rispetto alle reali esigenze correnti di gestione e cura del patrimonio scolastico.
Le 8 proposte di Legambiente al Governo
A fronte di questa doppia fotografia, Legambiente lancia oggi otto proposte al Governo ricordando anche quelle buone pratiche già attive nel Paese, come le dodici segnalate nel report e che parlano di scuole che hanno deciso di investire su manutenzione, sostenibilità e servizi.
In particolare, l’associazione ambientalista chiede:
1) di potenziare l’Anagrafe dell’edilizia scolastica con dati sempre aggiornati sullo stato degli interventi e sui relativi finanziamenti;
2) di realizzare un piano strutturale e coordinato per la riqualificazione del patrimonio scolastico pubblico;
3) di definire e finanziare nuovi Livelli Essenziali di Prestazione che garantiscano, in tutte le scuole, servizi fondamentali e standard qualitativi (trasporti, mense, palestre accessibili, spazi verdi, digitalizzazione, sostenibilità);
4) di valorizzare le scuole come presìdi civici e comunitari attraverso la rigenerazione degli spazi, l’apertura extrascolastica e l’integrazione tra fondi per l’edilizia e politiche di coesione;
5) di garantire, come priorità nazionale, il completamento delle indagini diagnostiche e la messa in sicurezza dei solai in tutte le scuole, insieme all’adeguamento sismico e alle verifiche di vulnerabilità strutturale, da realizzare con urgenza soprattutto negli edifici situati nelle aree a rischio sismico 1 e 2;
6) di realizzare con urgenza un programma nazionale di riqualificazione energetica e comfort climatico per le scuole;
7) di affrontare il tema del dimensionamento scolastico, reso urgente dalla riduzione della popolazione studentesca, attraverso una programmazione condivisa tra Ministero, Regioni e territori;
8) Sostenere piani di mobilità scolastica partecipata e co-progettata.