Presso il reparto di Radiologia d’Emergenza al piano terra del Dea dell’Ospedale San Martino di Genova è entrata in funzione da alcune settimane, al termine dei lavori di adeguamento necessari ad accogliere la nuova strumentazione, una Tac ad alte prestazioni, di ultima generazione. La nuova apparecchiatura, finanziata con fondi Pnrr – Next Generation Eu, rappresenta per le sue caratteristiche un importante investimento in termini di qualità, velocità e precisione diagnostica.
Principale peculiarità della nuova apparecchiatura è infatti la presenza di due sorgenti di raggi X, ognuna con il proprio detettore, posizionate ad angoli diversi rispetto al paziente. I principali vantaggi di tale tecnologia sono:
- Velocità di esecuzione e risoluzione temporale: le due sorgenti di raggi X sono sincronizzate per ruotare simultaneamente intorno al paziente. Questo offre una risoluzione temporale molto elevata, riducendo gli artefatti da movimento e rendendo possibile una rapida scansione anche nel caso di pazienti non collaboranti o con difficoltà a rimanere immobili durante il tempo necessario all’acquisizione volumetrica. Questo risulta particolarmente importante in un contesto di radiologia d’emergenza. I tempi di scansione ridotti consentiti dall’alto numero di detettori e dalla tecnologia a doppio tubo e l’alta risoluzione spaziale permettono inoltre di studiare con alta definizione dettagli anatomici anche in strutture in rapido movimento come il cuore.
- Dose di radiazioni ridotta: sulla base di tecnologie avanzate di modulazione e ottimizzazione, è possibile mantenere la dose di radiazioni erogata durante l’acquisizione dell’esame Tc relativamente bassa per il paziente.
- Acquisizione simultanea di immagini con due differenti energie di raggi X: tramite analisi spettrale, i sistemi Tc Dual Energy discriminano le strutture in base alle loro proprietà di assorbimento energetico: per esempio, si possono rilevare e quantificare elementi come lo iodio, il calcio e l’acido urico. Questo consente una maggiore sensibilità e specificità nell’identificazione e caratterizzazione dei tessuti corporei, di alcuni processi patologici e può permettere di ottenere informazioni sul grado di perfusione tessutale. Inoltre, attraverso algoritmi dedicati di post-elaborazione, questa modalità di acquisizione consente una significativa riduzione degli artefatti da indurimento del fascio e metallici quando sono presenti materiali ad alta attenuazione (es. protesi, mezzi di osteosintesi).
In radiologia d’emergenza, le applicazioni principali rispetto alle quali la tecnologia Dual Energy può offrire significativi vantaggi rispetto alle apparecchiature convenzionali sono: la tromboembolia polmonare, per la possibilità di identificare difetti di perfusione polmonari distali o territori polmonari ischemici; lo studio del cuore, con la possibilità di effettuare uno studio di dettaglio delle coronarie; la valutazione del sistema vascolare nelle applicazioni neuroradiologiche e body. Altro ambito di applicazione è lo studio dei calcoli renali, con la possibilità di definire se questi siano composti da acido urico e quindi passibili di terapia medica. Nell’imaging muscoloscheletrico, la tecnologia Dual Energy può infine identificare quadri contusivi a carico dell’osso tramite la visualizzazione di edema midollare. Nel complesso, queste risultano essere tutte applicazioni ad alto impatto clinico, che comportano significativi vantaggi per il paziente con la possibilità di offrire al paziente stesso una diagnostica di maggiore precisione ed efficacia in termini clinici, consentendo nello stesso tempo di condurre esami estremamente informativi e di alta qualità al netto di una riduzione della dose di radiazioni.
«Nell’ambito delle attività di pronto soccorso una Tac come quella installata al Policlinico – dichiara l’assessore alla Sanità di Regione Liguria Angelo Gratarola – rappresenta uno degli strumenti cardine per la diagnostica in emergenza. Unire definizione dell’immagine e velocità dell’esecuzione tale da contrarre i tempi di gestione del caso, accanto alla riduzione del carico radiante, costituisce la migliore miscela positiva disponibile. L’installazione di questa nuova apparecchiatura fa parte delle 61 grandi macchine acquisite con i fondi Pnrr in tutta la Liguria è avvenuta rispettando il cronoprogramma che Regione Liguria e gli enti coinvolti hanno stabilito».
«Questa nuova acquisizione – afferma il direttore generale dell’Ospedale Policlinico San Martino Marco Damonte Prioli – si inserisce nel piano di ammodernamento e potenziamento delle tecnologie diagnostiche del nostro Policlinico, che ci consentirà di migliorare l’offerta di prestazioni radiologiche in termini di qualità, velocità e precisione diagnostica, oltre che sicurezza per i pazienti. Un sentito ringraziamento al personale dell’Ufficio Tecnico e Ingegneria Clinica, nonché al personale del reparto di Radiologia e del Pronto Soccorso, prodigatisi per la piena riuscita, nel rispetto dei tempi previsti, dell’entrata in funzione della nuova apparecchiatura, oltre che al personale ospedaliero tutto, per il grande e costante impegno profuso».
«L’implementazione della nuova Tc – conclude Carlo Martinoli, direttore dell’Unità Operativa Radiologia dell’Ospedale Policlinico San Martino – rappresenta, per l’alto livello tecnologico che la caratterizza, un progresso sostanziale per quanto riguarda l’attività diagnostica della radiologia del Dea. Si tratta di una macchina di ultima generazione in grado di offrire al paziente una diagnostica di maggiore precisione ed efficacia in termini clinici, consentendo nello stesso tempo di espandere le potenzialità applicative che un’indagine come la Tc può coprire in un contesto di emergenza. Tutto ciò comporterà vantaggi sostanziali per il paziente in termini diagnostici e di adeguatezza dell’esame».