Ansaldo Green Tech resterà solo a Genova, mentre è saltata la possibilità di ampliarsi anche su Trieste. Lo conferma l’amministratore delegato di Ansaldo Energia, Fabrizio Fabbri, stamattina a margine di un convegno della Uilm sull’industria ligure della difesa. Lo scrive l’agenzia Dire.
L’azienda avrebbe voluto investire a Trieste, acquisendo una parte degli stabilimenti di Wartsila, su cui però è arrivata Msc. «Era un’opzione, quella di Trieste, che è sfumata – spiega – per noi sarebbe stato un modo per dare una dimensione molto più nazionale ad Ansaldo e creare quest’asse ideale tra Trieste e Genova, però è andata diversamente e non innesco una gara con qualcun altro per un sito avendo a disposizione quello di Genova. Green Tech guarda solo a Genova, abbiamo gli spazi e il modo per farlo. Per ora bastano i siti che abbiamo e anzi, bisogna lavorare per caricarli».
Dopo la ricapitalizzazione, aggiunge Fabbri, “l’azienda si sta riprendendo, abbiamo cicli lunghi, commesse di lungo termine, ci vorrà ancora tempo, ma abbiamo segnali incoraggianti: il mercato c’è, i prodotti ci sono, abbiamo tantissime competenze. Ora abbiamo anche un piano industriale in cui credono gli azionisti, ora è il momento di fare. E ci stiamo concentrando sulla riduzione del debito. Io sono molto fiducioso”.
Il 2023, aggiunge, si è chiuso con “una buona risposta dal service, che ha tempi più brevi. Sulle nuove unità, il 2024 sarà l’anno del cambio di passo. Rimarremo in Europa, ma si guarda molto al Medio Oriente, al Nord Africa, legati anche al Piano Mattei. È un mercato che tira, sia per la transizione a supporto delle rinnovabili sia per decarbonizzare ed elettrificare grandi parti del mondo tra cui Europa orientale e Africa”.
Ansaldo guarda anche a l’Iran, ma “per vendere in Iran c’è un processo molto stringente gestito dalla Uama. Devono essere tecnologie senza dual use, quindi per le persone e non per la guerra. Abbiamo una flotta installata in Iran e abbiamo l’obbligo di continuare a sostenerla. Se uno legge tra le righe il comportamento dell’Iran anche in questa situazione molto delicata, è stato quello di un sostanziale equilibrio”.