Dopo la chiusura debole di lunedì le borse europee oggi sono partite in ribasso, compresa Milano che l’altro ieri aveva chiuso positiva sostenuta dai titoli bancari. Sui mercati finanziari gravano i timori per il settore immobiliare cinese e, in generale, per l’economia del paese asiatico che nei mesi scorsi ha rallentato la corsa. Ieri la banca centrale cinese ha operato un taglio dei tassi inatteso Milano segna -1,32%, Parigi -0,29%, Francoforte -0,19%, Londra -0,24%, Madrid -0,31%. Shanghai ha chiuso in flessione dello 0,82%.
Lo spread Btp/Bund si è allargato a 170 punti (variazione +4,83%, rendimento Btp 10 anni +4,34%, rendimento Bund 10 anni +2,64%).
A Piazza Affari in testa al listino principale intorno alle 9.30 si è piazzata Mps (+3,72%, in coda Cnh (-2,95).
L’euro viene scambiato a 1,0919 dollari, in linea con la chiusura di lunedì e vale 158,77 yen (da 158,68), mentre il rapporto dollaro/yen e’ a 145,41 (da 145,31). Il rublo recupera terreno a 97,45 per un dollaro dopo la misura presa dalla banca centrale russa, che ha alzato i tassi di interesse al 12%. La decisione della banca centrale russa è arrivata dopo che la valuta russa aveva toccato i minimi da un anno mezzo sul biglietto verde americano superando la soglia dei 100 rubli per un dollaro.
I prezzi del petrolio sono ancora in calo: il future ottobre sul Brent cede lo 0,48% a 84,48 dollari al barile, mentre i contratti per settembre sul Wti segnano -0,52% a 80,57 dollari. In rialzo del 4,1% a 40,4 euro al megawattora il prezzo del gas naturale ad Amsterdam.