In occasione dell’Ottobre rosa, mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno, la Breast Unit del Levante Ligure, sezione di Asl 5 effettua mercoledì 22 ottobre, dalle 13.30 alle 17.30, presso il Centro di Coordinamento della Breast Unit in via XXIV Maggio 139 alla Spezia, negli ambulatori di chirurgia senologica (IV° piano), visite senologiche gratuite dedicate all’autopalpazione e all’importanza della prevenzione.
Occorre ricordare, infatti, che in Italia il tumore della mammella è il più frequente nelle donne. Sono oltre 50mila i nuovi casi diagnosticati ogni anno. Grazie alla prevenzione, alle metodiche di screening, alla diagnosi precoce e alle nuove terapie la quota di neoplasie individuate in fase iniziale aumenta nel tempo e si osserva un’importante diminuzione della mortalità rispetto al passato.
Per accedere alle visite occorre prenotarsi telefonando giovedì 16 ottobre, dalle 10 alle 12, al numero 0187/533599.
Sempre il 22 ottobre, alle 14.30, sempre nei locali della Breast Unit, si terrà l’incontro aperto al pubblico “Medicina Narrativa: il Modello NaMPaC. Esperienza nella Breast Unit del Levate Ligure” con la partecipazione delle dott.sse Danila Zuffetti, esperta di Medicina Narrativa e ideatrice del NaMPaC Model® e Marianna Rondini, oncologa di Asl 5.
Le professioniste illustreranno il pioneristico progetto di Medicina Narrativa applicata all’oncologia, attraverso l’utilizzo del NaMPaC Model® (Narrative Medicine in Palliative Care), il primo modello specifico di medicina narrativa ideato per le cure palliative, la cronicità e l’oncologia. Il percorso, portato avanti nella Breast Unit di ASL 5 con il sostegno dell’associazione di volontariato “La Libellula” e realizzato insieme ad una rappresentanza di pazienti con tumore al seno metastatico, è la prima esperienza in Italia e a livello internazionale in cui un’équipe breast utilizza uno specifico modello (con determinate peculiarità) di Medicina Narrativa integrato con le cure palliative, fondato sulla filosofia di una cura ampliata e simultanea, che considera insieme le dimensioni cliniche, relazionali, psicologiche e spirituali della persona. Questo approccio permette un’integrazione precoce tra oncologia e cure palliative, con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita delle pazienti e dell’équipe di cura.